I giocatori del 1991, dalla B (Bonetti) alla V (Vierchowod)

 

 

IVANO BONETTI
CENTROCAMPISTA, 25 presenze, 0 gol
Brescia, 1 agosto 1964

È in realtà un terzino sinistro, ma per la sua grande duttilità Boskov lo ha impiegato dove serviva. E il punto in cui è servito la maggior parte delle volte, era nella linea dei centrocampisti. È spesso subentrato a partita in corso, rivelandosi uomo utile nella corsa allo scudetto.

MARCO BRANCA
ATTACCANTE, 20 presenze, 5 gol
Grosseto, 6 gennaio 1965

Quando all’inizio mancava Vialli, lo ha sostituito così bene che al ritorno di Luca, molti tifosi chiedevano il tridente Vialli-Mancini-Branca. Cinque gol pesanti, ma molta panchina nel girone di ritorno. Per questo nel 1991-92 passò alla Fiorentina, che in cambio diede alla Samp, Buso.

TONINHO CEREZO
CENTROCAMPISTA, 12 presenze, 3 gol
Belo Horizonte (Bra), 21 aprile 1955

Il veterano della squadra. Motore del centrocampo, il brasiliano, coi suoi 36 anni è stato un perno della linea mediana della Sampdoria scudettata. Segnò il gol-partita nella sfida di San Siro col Milan e uno dei tre gol della partita col Lecce che valse lo scudetto.

GIUSEPPE DOSSENA
CENTROCAMPISTA, 34 presenze, 1 gol
Milano, 2 maggio 1958

È l’unico ad aver giocato tutte le partite. Un solo gol, ma fondamentale: quello che ha sbloccato la decisiva sfida con l’Inter alla quartultima giornata. Un vero jolly, visto che a centrocampo è stato schierato sia largo che al centro.

GIOVANNI INVERNIZZI
CENTROCAMPISTA, 31 presenze, 2 gol
Como, 22 agosto 1963

Giocatore che non si tirava mai indietro, Invernizzi è stato il vice-Cerezo o il vice-Dossena, fino a diventare titolare al posto di Mikhailichenko. Contro il Cesena ha segnato il primo gol della lunga cavalcata doriana.

SRECKO KATANEC
CENTROCAMPISTA, 26 presenze, 2 gol
Lubiana (Slo), 16 luglio 1963

Forte di testa e nei contrasti. Se stava bene, era un giocatore imprescindibile dell’undici doriano, ma purtroppo i continui guai fisici hanno limitato molto il suo giocare con continuità.

ATTILIO LOMBARDO
ATTACCANTE, 32 presenze, 3 gol
Zelo (Milano), 6 gennaio 1966

La classica ala: corsa e traversoni, con licenza di concludere a rete. Un’annata indimenticabile quella del 1990-91, che lo ha portato anche ad esordire in azzurro. Sampdoriano al 100%, in “Attila” i tifosi avevano e hanno tuttora un vero idolo.

ROBERTO MANCINI
ATTACCANTE, 30 presenze, 12 gol
Jesi (Ancona), 27 novembre 1964

«Se non c’è Mancini, non mi diverto». Questa la benedizione di Paolo Mantovani. La stella della squadra. Dodici gol e quindici assist la dicono lunga su quanto fosse fondamentale Bobby-gol. L’unica pecca, il carattere: durante la stagione ha saltato per squalifica ben cinque giornate, tra cui quella storica che ha regalato alla Samp lo scudetto. In coppia col suo “gemello” Vialli ha fatto faville con la Samp. In nazionale invece veniva escluso e non ha mai disputato una partita di un Mondiale. Quindici anni di Samp lo hanno portato a due record del club: quello di gol  (173, di cui 132 in Serie A) e quello di presenze (566, 424 in A).

MORENO MANNINI
DIFENSORE, 26 presenze, 2 gol
Imola (Bologna), 15 agosto 1962

Un marcatore fortissimo, ma anche esterno di destra vista la sua velocità. Boskov stravedeva per questo difensore, arrivando a sostenere: «Non posso giocare a zona, perché ho Mannini e Vierchowod, che sono i difensori più forti al Mondo nella marcatura ad uomo».
Due curiosità: è l’unico scudettato ad essere stato presente anche nell’anno della retrocessione in B del ’99 ed è il sampdoriano con più presenze in Europa.

ALEKSEIJ MIKHAJLICHENKO
CENTROCAMPISTA, 24 presenze, 3 gol
Kiev (Ucr), 30 marzo 1963

Doveva essere una delle stelle della squadra, ma il sovietico è finito spesso in panchina, per non essersi ambientato al meglio allo stile di vita italiano e al modo di giocare in Serie A. Peccato, perché la sua forza non è mai stata messa in discussione: con la nazionale ha sempre fatto molto bene e l’Urss (ormai agli sgoccioli) ha persino eliminato l’Italia nelle qualificazioni per Euro ’92. A fine stagione viene ceduto ai Rangers. Con la Samp comunque i suoi tre gol in ventiquattro presenze li ha fatti.

GIULIO NUCIARI
PORTIERE, 2 presenze, 2 gol subiti
Piovene Rocchette (Vicenza), 26 aprile 1960Storico numero 12 della squadra. Detiene il record di panchine in A per un portiere: 333. Nell’anno dello scudetto ha giocato due partite, lo 0-1 di Lecce e l’1-1 con la Lazio.

GIANLUCA PAGLIUCA
PORTIERE, 32 presenze, 22 gol subiti
Bologna, 18 dicembre 1966

Alla sua terza stagione in A, è grande protagonista. Salva tutto a Milano con l’Inter nella gara che praticamente consegna lo scudetto nelle mani blucerchiate, tra cui il rigore di Matthaeus. In una stagione impeccabile, quella gara è stata la ciliegina.

FAUSTO PARI
CENTROCAMPISTA, 33 presenze, 0 gol
Bellaria (Forlì), 15 settembre 1962

Un infaticabile interdittore e un combattente che dà sempre tutto in campo. Boskov lo ha sempre impiegato, talvolta come libero in difesa. Uno dei campioni dello Scudetto meno celebrati, ma in realtà era un pilastro.

LUCA PELLEGRINI
DIFENSORE, 15 presenze, 0 gol
Varese, 24 marzo 1963

Il capitano della squadra scudettata. Completa il trio difensivo con Mannini e Vierchowod, ma non è un marcatore, ma un libero. Nel 1990-91 ha saltato per infortunio molte partite.

GIANLUCA VIALLI
ATTACCANTE, 26 presenze, 19 gol
Cremona, 9 luglio 1964

Forte fisicamente e tecnicamente. La sua completezza e i suoi gol fanno di lui la miglior punta della storia della Samp. Dopo un Mondiale fallimentare, è risorto con un campionato incredibile: diciannove gol (record personale) e vittoria della classifica marcatori. Il tutto senza aver giocato le prime partite per infortunio. L’operazione di inizio stagione aveva fatto pensare ad una carriera in declino. A suon di gol, Luca ha smentito tutti i critici. Sempre con 19 gol, è il miglior marcatore doriano di sempre nelle coppe europee. Inoltre, è il doriano con più presenze nella nazionale italiana, 56.

PIETRO VIERCHOWOD
DIFENSORE, 30 presenze, 3 gol
Calcinate (Bergamo), 6 aprile 1959

«Con Vierchowod in difesa, andrei a giocare anche all’inferno». Lo ha detto Vialli per descrivere questo roccioso difensore, definito da Maradona “l’incredibile Hulk”. I tackle, la corsa e la scelta di tempo sono le sue armi migliori.

COMPLETANO LA ROSA:
MARCO LANNA, DIFENSORE, 26 presenze, 0 gol
Genova, 13 luglio 1968
Inserito tra gli “altri giocatori” solo per la mancanza della figurina Panini. Ha giocato ben venticinque partite nel vittorioso campionato del ’91, sostituendo Pellegrini. In coppia con Vierchowod ha fatto benissimo. Come rendimento stagionale è stato tra i migliori.
UMBERTO CALCAGNO, ATTACCANTE, 2 presenze, 0 gol
Chiavari (Genova), 6 settembre 1970
Solo due spezzoni di gara per questo giocane attaccante. In panchina invece c’è andato molto spesso.
GIOVANNI DALL’IGNA, DIFENSORE, 0 presenze
Malo (Vicenza), 16 agosto 1972
Prodotto del settore giovanile, nella rosa del 1990-91, c’era pochissimo spazio vista la grande caratura di chi gli stava davanti.
MICHELE MIGNANI, CENTROCAMPISTA, 1 presenza, 0 gol
Genova, 30 aprile 1972
Una sola presenza, a Lecce.

SERGIO PORCÙ, PORTIERE, 0 presenze
Genova, 23 marzo 1972

Portiere della Primavera. Due sole panchine, senza esordire, quando tra i pali è andato Nuciari.

Le figurine sono tratte dall’album Calciatori 1990-1991 della Panini.