Serie A 2009-10, 38ª giornata / SAMPDORIA-NAPOLI 1-0


Champions League!

Sedici maggio 2010. Undici anni dopo la retrocessione in Serie B, questa data diventa dolce per i colori blucerchiati: la Sampdoria si qualifica per la prima volta dalla stagione 1991-92 ai preliminari di Champions League, dopo una corsa durata un campionato intero e un avvincente testa a testa col Palermo. Un successo costruito soprattutto in casa, dove la squadra di Delneri non ha mai perso (come del resto l’Inter e lo stesso Palermo). Il Ferraris si è trasformato in un fortino in cui la Samp ha preso coscienza della propria forza e ha capito che il quarto posto era davvero possibile, mentre squadre più accreditate come Juventus, Napoli e Fiorentina perdevano via via terreno.

Col Napoli l’obiettivo era quello di vincere, per stare tranquilli. Ma sarebbe bastato anche perdere o pareggiare nel caso in cui il Palermo non fosse riuscito a vincere contro l’Atalanta. La notizia del vantaggio dei siciliani al 12′ del primo tempo, mentre a Marassi si era ancora sullo 0-0, ha fatto credere a molti che si sarebbe andati verso un’enorme delusione sportiva, perché il Napoli dei tanti ex stava contemporaneamente mettendo sotto la Sampdoria, costretta a provaci solo con tiri da fuori che risultano imprecisi (Tissone) o deboli (Cassano). I pericoli più grossi li offre il Napoli con Maggio che si vede respingere la conclusione da Storari, che si ripete poi su Denis e soprattutto sul colpo di testa su Quagliarella, dove riesce a togliere la palla dall’angolino. A fine primo tempo, la Samp è in Europa League e il Palermo in Champions. Questo perché la differenza reti pende a favore dei rosanero: i punti infatti sono per entrambe 65. A inizio ripresa però il vento diventa favorevole e al 48′ arriva la notizia del pareggio dell’Atalanta.

La Samp prende e coraggio e colpisce pure lei al sesto minuto: punizione da destra di Ziegler, testa di Pazzini da posizione ravvicinata e palla in rete. Per il numero 10 è il diciannovesimo gol in campionato. Una rete che gli permette di raggiungere Miccoli nella “sfida nella sfida” col Palermo. È il tripudio, ma il Napoli non demorde. Quagliarella va in slalom in area di rigore e impegna ancora una volta Storari, che respinge di piede. Al 21′ è Dossena a colpire al volo da posizione defilata, sugli sviluppi di una punizione: Storari salva ancora, questa volta con la complicità del palo. Il tempo scorre e la situazione resta immutata: i tifosi cantano, ma devono trattenere il fiato nel finale, quando Lucchini rischia il clamoroso patatrac a tre minuti dalla fine, appoggiando all’indietro di testa, con Storari fuori dai pali che viene scavalcato e costretto a rincorrere la palla che viaggia verso la porta rimasta sguarnita, ma che per fortuna termina fuori. Sarebbe stata la fine, perché a Bergamo il Palermo riesce a vincere nelle battute conclusive su calcio di rigore. La Samp è brava a tenere il pallone per tutto il tempo di recupero sulla bandierina del corner.

Poi inizia la festa: Cassano sommerge Delneri con un gavettone, i giocatori escono dal terreno di gioco per poi rientrare con una t-shirt blu con l’Europa colorata di blucerchiato e con delle bandierine raffiguranti le stelle dell’Unione Europea e far festa con tutti i tifosi, impazziti di gioia, ma come sempre, festanti in modo civile e da far invidia a tante altre tifoserie. C’è anche qualche pacifica invasione (una ce n’era stata anche nelle prime battute del match). L’altoparlante dello stadio fa risuonare le note della Champions League, Garrone festeggia con i giocatori e viene anche lui bagnato completamente dai giocatori e fa sorridere la foto di gruppo sotto la Gradinata Sud che lo vede addirittura per terra! Il presidente si gode la vittoria: è il miglior piazzamento della sua presidenza, iniziata nel 2002 con la squadra sull’orlo della Serie C, e il terzo miglior piazzamento di sempre, dietro solo allo scudetto del ’91 e al terzo posto del ’94.

I festeggiamenti si spostano poi negli spogliatoi con balli e cori, e poi di fuori, dove in piazza De Ferrari c’è un mare blucerchiato che accoglie i suoi idoli su un pullman scoperto. La Samp ottiene un traguardo storico, la Genova blucerchiata rivive le emozioni dei primi anni Novanta.

IL FUTURO

Emozioni che avranno altri timonieri: le voci degli addii dell’ad Beppe Marotta, del capo-osservatori Fabio Paratici, e del mister Gigi Delneri, sono infatti confermate. Marotta lo annuncia in tv, il mister dice “parlerò domani” (oggi, ndr). E così è stato: andranno alla Juventus. Ma Garrone stesso ha detto alla stampa, prima dell’annuncio di Marotta: “ho cambiato spesso amministratori delegati alla ERG e le cose sono andate sempre meglio”. Evidentemente, un congedo senza troppe smancerie. Tant’è che anche la partita col Napoli i due non l’hanno vista insieme, come facevano di solito.

Peccato che la ditta Marotta-Delneri debba lasciare proprio ora, sul più bello. I tifosi avrebbero senz’altro preferito giocarsi l’Europa con loro, perché cambiare di nuovo tutto è un azzardo rischiosissimo (già in settimana a Bogliasco, uno striscione li esortava a rimanere perché “l’Europa è più bella a colori che in bianco e nero”).

Il nuovo allenatore, a meno di sorprese dell’ultim’ora, sarà Di Carlo, che molto bene ha fatto al Chievo, che ha guadagnato posizioni sulle altre nomination (Donadoni e Allegri). Tutte le strade portano a lui: Sergio Gasparin, sicuro prossimo direttore generale(viene dall’Udinese) insieme a Doriano Tosi (prossimo direttore sportivo), lo ha già avuto a Vicenza. A proposito: i nuovi quadri dirigenziali verranno presentati tra giovedì e venerdì.
Non partiranno invece, dice Garrone, i gioielli della squadra Palombo, Cassano e Pazzini. Chissà come ci rimarrà la stampa, che per tutta la settimana aveva fatto speculazioni di ogni genere sul futuro di questi giocatori (oltre che del tecnico). Speculazioni che avevano fatto intervenire la Samp con un duro comunicato: “non siamo e non saremo mai un supermercato. Non è giusto che nella settimana più importante degli ultimi anni, si destabilizzi l’ambiente parlando del nostro mercato in uscita”.

I tifosi non vedono l’ora di vedere come verrà allestita la nuova squadra che dovrà affrontare i preliminari, che saranno senz’altro insidiosi per la Samp, che quasi impossibilmente sarà testa di serie e rischierà di incrociare squadre come Tottenham, Werder Brema, Siviglia o Zenit. Ma sono discorsi che andranno fatti più avanti. Questo di adesso, è il tempo della festa.


LE PAGELLE

Storari 8
Zauri 6 Gastaldello 7 Lucchini 6,5 Ziegler 6,5
Semioli 5,5 Palombo 6 Tissone 6 Mannini 5,5
Pazzini 7,5 Cassano 7

+ Guberti 6 Cacciatore ng Pozzi ng
Delneri 7

Storari 8: è l’artefice principale del successo doriano col Napoli. Salva almeno tre nitidissime palle-gol. Da riscattare assolutamente.
Mannini e Semioli 5,5: non creano tante occasioni e sugli esterni questa volta la Samp non va.

IL TABELLINO

Genova (stadio Luigi Ferraris), 16 maggio 2010
SAMPDORIA-NAPOLI 1-0
6′ st Pazzini.
SAMPDORIA (4-4-2): Storari; Zauri, Gastaldello, Lucchini, Ziegler (41′ st Cacciatore); Semioli (19′ st Guberti), Palombo, Tissone, Mannini; A. Cassano (43′ st Pozzi), Pazzini. In panchina: M. Cassano, Rossi, Poli, Padalino. Allenatore: Delneri.
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Grava, P. Cannavaro, Santacroce; Maggio (19′ st Hoffer), Pazienza, Cigarini (41′ st Maiello), Dossena; Zuniga (24′ st Bogliacino), Quagliarella; Denis. In panchina: Iezzo, Rinaudo, Aronica, Rullo. Allenatore: Mazzarri.
ARBITRO: Rizzoli di Bologna.
NOTE: ammoniti Pazienza, Dossena, Zuniga, Mannini, Grava; recupero: 1′ pt, 4′ st; spettatori: 43000 circa. Sampdoria col lutto al braccio per ricordare la scomparsa di Lauro Toneatto – allenatore della squadra nel 1979-80 – avvenuta il 13 maggio.

LA GIORNATA

Gli altri risultati:
Lazio-Udinese 3-1 (sabato), Milan-Juventus 3-0 (sabato), Atalanta-Palermo 1-2, Bari-Fiorentina 2-0, Cagliari-Bologna 1-1, Catania-Genoa 1-0, Chievo-Roma 0-2, Parma-Livorno 4-1, Siena-Inter 0-1.

La classifica:
Inter 82; Roma 80; Milan 70; Sampdoria 67; Palermo 65; Napoli 59; Juventus 55; Parma 52; Genoa 51; Bari 50; Fiorentina 47; Lazio 46; Catania 45; Cagliari, Udinese e Chievo 44; Bologna 42; Atalanta 35; Siena 31; Livorno 29.

I verdetti:
Inter campione d’Italia; Inter, Roma e Milan qualificate in Champions League; Sampdoria qualificata ai preliminari di Champions League; Palermo, Napoli e Juventus qualificate in Europa League; Atalanta, Siena e Livorno retrocesse in Serie B.

Nella foto, i calciatori della Sampdoria a fine partita escono dagli spogliatoi e tornano in campo con delle bandiere europee per festeggiare il quarto posto con i tifosi.