Genova (stadio Luigi Ferraris), 3 febbraio 2014
GENOA-SAMPDORIA 0-1
24′ pt Maxi Lopez.
GENOA (3-4-3): Perin; De Maio (3′ st Fetfatzidis), Burdisso, Marchese (38′ st Calaiò); Antonini, Matuzalem, Bertolacci, Antonelli; Konaté (20′ st Sculli), Gilardino, De Ceglie. In panchina: Bizzarri, Albertoni, Cofie, Vrsaljko, Motta, Centurion, Sturaro, Cabral, Portanova. Allenatore: Gasperini.
SAMPDORIA (4-2-3-1): Da Costa; De Silvestri, Mustafi, Gastaldello, Regini; Palombo, Krsticic (44′ st Renan); Gabbiadini, Eder (33′ st Sestu), Soriano (28′ st Obiang); Maxi Lopez. In panchina: Fiorillo, Costa, Salamon, Rodriguez, Okaka, Sansone, Berardi, Wszolek, Fornasier. Allenatore: Mihajlovic.
NOTE: ammoniti Mustafi, Bertolacci, Matuzalem, Sculli e De Ceglie; recupero: 0′ pt, 3′ st.
DIVISE: Genoa in maglia rossoblu, pantaloncini blu e calzettoni blu; Sampdoria in maglia blu, pantaloncini bianchi e calzettoni bianchi.
I risultati:
sabato 1 febbraio, ore 18: Bologna-Udinese 0-2, Cagliari-Fiorentina 1-0; ore 20.45: Milan-Torino 1-1; domenica 2 febbraio, ore 15: Atalanta-Napoli 3-0, Catania-Livorno 3-3, Chievo-Lazio 0-2, Roma-Parma sospesa all’11’ pt sullo 0-0 per pioggia e rinviata, Sassuolo-Verona 1-2 (giocata a Reggio Emilia); ore 20.45: Juventus-Inter 3-1; lunedì 3 febbraio, ore 20.45: Genoa-Sampdoria 0-1.
La classifica:
Juventus 59; Roma* 50; Napoli 44; Fiorentina 41; Verona 35; Inter e Torino 33; Parma* 32; Lazio 31; Milan 29; Genoa e Atalanta 27; Sampdoria 25; Cagliari 24; Udinese 23; Chievo e Bologna 18; Livorno e Sassuolo 17; Catania 15.
*Roma e Parma hanno una partita in meno.
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IL COMMENTO. Il derby di Maxi Lopez: l’argentino, appena rientrato alla Samp nella sessione invernale di mercato, smentisce chi lo riteneva ingrassato e fuori forma, tirando fuori una prestazione sontuosa nella stracittadina: decide l’incontro dopo un bel dialogo con Eder, culminato con un preciso diagonale che ha trafitto Perin proprio sotto la Sud, si fa valere in tutti i contrasti, rincorre i genoani persino nella propria metà campo e dà una mano anche nella nostra area, reggendo per tutti i 90′. Una scommessa stravinta da Mihajlovic, che lo ha voluto gettare subito nella mischia, con la speranza di ripetere il connubio vincente del Massimino: i migliori mesi italiani di Maxi Lopez coincisero infatti con la presenza del serbo sulla panchina del Catania. Dopo un periodo difficile dal punto di vista personale (il divorzio con la moglie) e professionale (la panchina in Sicilia), per l’argentino è stata una serata fantastica, che sicuramente lo caricherà a mille anche per i prossimi appuntamenti. Grandissima partita anche da parte di De Silvestri (un dominio sulla fascia destra, dove ha annullato De Ceglie), Eder, Gabbiadini (si è sacrificato molto) e del duo Mustafi-Gastaldello. Nel Genoa, il giocatore che ha provato a pungere di più è stato Gilardino, fermato un paio di volte da Da Costa.
La sfida di Marassi è stata caratterizzata dalla pioggia, incessante, che ha fatto perdere qualcosa dal punto di vista tecnico alle due squadre. Il ritmo però è sempre stato alto e la partita è stata piacevole dall’inizio alla fine. La Sampdoria ha concretizzato la sua grande chance nel primo tempo, il Genoa (che non ha giocato per niente male) ha spinto di più nella ripresa, non trovando però la via del gol: bravo Da Costa in un paio di circostanze, poco lucidi in un altro caso i giocatori rossoblu. Al Grifone sono stati anche annullati due gol, uno per tempo, entrambi per fuorigioco (rispettivamente ad Antonelli e a Konaté): in entrambi i casi, era giusto annullare. I blucerchiati avrebbero potuto chiudere i conti con Sestu, altro volto nuovo di gennaio, nel finale: l’ex clivense non è riuscito ad impattare la sfera. Il finale di sofferenza ha reso ancora più forte l’esplosione di gioia dei sampdoriani a fine match. Il Doria torna a vincere un derby in trasferta: non accadeva dal 2008, dal famoso gol di Christian Maggio.
L’aver giocato di lunedì ha fatto sì che negli spalti ci fossero diversi seggiolini vuoti, e su questo tema chiudiamo la pagina del derby: la gara, originariamente prevista per domenica 2 febbraio alle 12.30, è stata spostata a lunedì sera. Una decisione presa venerdì mattina da una riunione in prefettura, in considerazione della concomitanza dell’incontro con la fiera di Sant’Agata (versione ufficiale) e in seguito alle proteste delle due tifoserie, che avevano minacciato di disertare per protesta l’incontro per protesta contro gli orari del calcio moderno (si temeva anche per la violenza, viste alcune scritte poco pacifiche comparse nei muri della città). Tutto giusto, ma: 1) non era la prima volta che la Samp avrebbe dovuto giocare all’ora di pranzo; 2) l’orario del lunedì alle 20.45, è ancor più da calcio moderno della domenica alle 12.30 (da “lunch match” a “monday night”, alla faccia della vittoria, di cui hanno parlato i tifosi una volta che l’orario è cambiato); 3) se il motivo era la fiera di Sant’Agata (e non lo era), perché attendere venerdì mattina per cambiare la data e non protestare il giorno dei calendari?
Nelle foto, tratte dal sito de Il Secolo XIX, tutte le emozioni della serata: la coreografia genoana; la risposta della Gradinata Sud; l’ingresso delle due squadre; il gol-partita di Maxi Lopez; due momenti dell’esultanza del “pollo”; un tackle di Mustafi su Bertolacci; la festa finale della Samp; ancora l’argentino abbracciato da De Silvestri.
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http://www.pianetasamp.blogspot.comCiao Giovanni condivido al 100% la tua analisi sul derby…Sulle tifoserie…bè che dire, si sono pubblicamente dichiarate soddisfatte per lo spostamento del match ritenendolo una loro vittoria, anche se per coerenza sarebbero dovute rimanere fuori anche lunedì…mi piacerebbe capire perchè però, ad esempio, in quel derby di tre anni fa giocato di mercoledì alle 18 nessuno aprì bocca, capire le idee e le ideologie di certe frange mi riesce terribilmente difficile…ciao!