Genova (stadio Luigi Ferraris), 15 settembre 2013
SAMPDORIA-GENOA 0-3
8′ pt Antonini; 4′ st Calaiò, 21′ st Lodi.
8′ pt Antonini; 4′ st Calaiò, 21′ st Lodi.
SAMPDORIA (3-5-2): Da Costa; Gastaldello, Palombo, Costa; De Silvestri, Obiang, Krsticic, Bjarnason (1′ st Soriano), Regini (22′ st Sansone); Eder (31′ st Pozzi), Gabbiadini. In panchina: Fiorillo, Salamon, Renan, Rodriguez, Castellini, Mustafi, Barillà, Gentsoglou, Gavazzi. Allenatore: Rossi.
GENOA (3-5-2): Perin; Gamberini (24′ st De Maio), Portanova, Manfredini; Vrsaljko, Biondini, Lodi, Matuzalem (20′ st Cofie), Antonini (27′ st Santana); Calaiò, Gilardino. In panchina: Donnarumma, Bizzarri, Stoian, Fetfatzidis, Centurion, Kucka, Konate, Bertolacci, Blaze. Allenatore: Liverani.
ARBITRO: Rizzoli di Bologna.
NOTE: ammoniti Manfredini, Regini, Krsticic, Gilardino, Costa, Soriano, Pozzi e Perin; recupero: 1′ pt, 3′ st.
DIVISE: Sampdoria in maglia blu, pantaloncini blu e calzettoni bianchi; Genoa in maglia rossoblu, pantaloncini blu e calzettoni blu.
I risultati:
sabato 14 settembre, ore 18: Inter-Juventus 1-1; ore 20.45: Napoli-Atalanta 2-0, Torino-Milan 2-2; domenica 15 settembre, ore 12.30: Fiorentina-Cagliari 1-1; ore 15: Lazio-Chievo 3-0, Livorno-Catania 2-0, Udinese-Bologna 1-1, Verona-Sassuolo 2-0; ore 20.45: Sampdoria-Genoa 0-3; lunedì 16 settembre, ore 20.45: Parma-Roma 1-3.
La classifica:
Napoli e Roma 9; Inter, Fiorentina e Juventus 7; Livorno, Lazio e Verona 6; Milan, Udinese, Torino e Cagliari 4; Atalanta e Genoa 3; Bologna 2; Parma, Sampdoria e Chievo 1; Catania e Sassuolo 0.
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IL COMMENTO. Disfatta su tutta la linea. Risultato scioccante, gioco inesistente, carattere molle. La Samp crolla nel derby e viene scavalcata dalla squadra di Liverani, che salva la panchina pescando proprio contro i blucerchiati la prima vittoria della stagione. Per Delio Rossi, ci sono molti problemi da risolvere: contro il Genoa il primo tiro nello specchio è arrivato all’88’, e su azione l’unico gol del campionato è per ora quello segnato con la complicità di Curci, alla seconda giornata.
Otto minuti di gioco, e il tabellino cambia: cross di Biondini, e rete al volo di Antonini, che bagna con un gol il debutto in rossoblu. L’ex terzino del Milan, che in estate era stato cercato proprio dalla Samp, segna un gol d’autore, ma la mancata marcatura di De Silvestri e anche l’incertezza di Da Costa, gli danno una mano. La reazione della Sampdoria non c’è: l’unico highlight che vede la palla nell’area genoana, è una punizione di Eder che colpisce al volto Gilardino. Nient’altro. Nella ripresa, stesso copione: il Genoa segna in apertura: Calaiò anticipa Gastaldello e beffa Da Costa alla sua sinistra, questa volta sotto la Gradinata Nord. È praticamente la fine della partita. Troppo brutta la Samp per provare a riorganizzarsi, e così in gol di va di nuovo il Genoa: Lodi su punizione segna il 3-0 (ancora mal piazzato il nostro portiere) e dà il via ai “Tutti a casa alé” del tifo rossoblu. Il fischio finale è quasi liberatorio. Nell’undici blucerchiato, tutti insufficienti: nessuna traccia del centrocampo, una difesa disattenta (alla fine, saranno tre tiri e tre gol per il Genoa) e un allenatore in confusione, che toglie all’intervallo il neo-acquisto Bjarnason (che nel primo tempo era stato uno dei pochi a muoversi un po’), che attende lo 0-3 per inserire Sansone, e che decide di invertire le punte, mettendo Gabbiadini lontano dalla porta ed Eder in area. Il mercato (tutti e tre i marcatori della gara sono arrivi della sessione di questa estate), la voglia e l’esperienza dei “vecchietti” del Genoa (oltre al fatto che un centrocampo con Matuzalem, Biondini e Lodi il Doria se lo sogna) ha avuto la meglio sulla gioventù doriana. Ma i giovani non devono rappresentare un alibi, e onestamente Delio Rossi non ne cerca. Il mister a fine gara ammette che bisognerà inventarsi qualcosa e chiede scusa ai tifosi per lo spettacolo imbarazzante. Rassegniamoci, ci sarà da patire. E il calendario nel breve, è quasi proibitivo. Per ripartire, bisogna dimenticare questa orribile serata. Del derby, le uniche cose da salvare sono la splendida coreografia di inizio gara, il comportamento del pubblico (non sono mancati sfottò per Luca De Prà, l’inviato in tuta mimetica mandato dal Genoa in settimana a Bogliasco a spiare gli allenamenti della Sampdoria, e colto in flagrante) e lo striscione “Avversari la domenica, fratelli nella vita”, comparso nel settore blucerchiato.
Otto minuti di gioco, e il tabellino cambia: cross di Biondini, e rete al volo di Antonini, che bagna con un gol il debutto in rossoblu. L’ex terzino del Milan, che in estate era stato cercato proprio dalla Samp, segna un gol d’autore, ma la mancata marcatura di De Silvestri e anche l’incertezza di Da Costa, gli danno una mano. La reazione della Sampdoria non c’è: l’unico highlight che vede la palla nell’area genoana, è una punizione di Eder che colpisce al volto Gilardino. Nient’altro. Nella ripresa, stesso copione: il Genoa segna in apertura: Calaiò anticipa Gastaldello e beffa Da Costa alla sua sinistra, questa volta sotto la Gradinata Nord. È praticamente la fine della partita. Troppo brutta la Samp per provare a riorganizzarsi, e così in gol di va di nuovo il Genoa: Lodi su punizione segna il 3-0 (ancora mal piazzato il nostro portiere) e dà il via ai “Tutti a casa alé” del tifo rossoblu. Il fischio finale è quasi liberatorio. Nell’undici blucerchiato, tutti insufficienti: nessuna traccia del centrocampo, una difesa disattenta (alla fine, saranno tre tiri e tre gol per il Genoa) e un allenatore in confusione, che toglie all’intervallo il neo-acquisto Bjarnason (che nel primo tempo era stato uno dei pochi a muoversi un po’), che attende lo 0-3 per inserire Sansone, e che decide di invertire le punte, mettendo Gabbiadini lontano dalla porta ed Eder in area. Il mercato (tutti e tre i marcatori della gara sono arrivi della sessione di questa estate), la voglia e l’esperienza dei “vecchietti” del Genoa (oltre al fatto che un centrocampo con Matuzalem, Biondini e Lodi il Doria se lo sogna) ha avuto la meglio sulla gioventù doriana. Ma i giovani non devono rappresentare un alibi, e onestamente Delio Rossi non ne cerca. Il mister a fine gara ammette che bisognerà inventarsi qualcosa e chiede scusa ai tifosi per lo spettacolo imbarazzante. Rassegniamoci, ci sarà da patire. E il calendario nel breve, è quasi proibitivo. Per ripartire, bisogna dimenticare questa orribile serata. Del derby, le uniche cose da salvare sono la splendida coreografia di inizio gara, il comportamento del pubblico (non sono mancati sfottò per Luca De Prà, l’inviato in tuta mimetica mandato dal Genoa in settimana a Bogliasco a spiare gli allenamenti della Sampdoria, e colto in flagrante) e lo striscione “Avversari la domenica, fratelli nella vita”, comparso nel settore blucerchiato.
Nelle foto, tratte dal sito de Il Secolo XIX, la coreografia della Sud; quella della Nord; lo 0-1 di Antonini; l’esultanza dei genoani e la delusione di Gabbiadini; lo 0-2 di Calaiò; lo 0-3 di Lodi.
Vergogna.
http://www.pianetasamp.blogspot.comCiao Giovanni, poco o nulla da aggiungere al tuo impeccabile commento…Una mortificazione totale e inimmaginabile alla vigilia, questi derby negli ultimi anni stanno diventando una mattanza, per fortuna che la stagione è appena agli inizi e che il tempo per riassorbire la botta e ripartire non manca, mi aggrappo a questo…ciao!