Coppa Italia 2014-15, ottavi di finale / INTER-SAMPDORIA 2-0

 
 

Milano (stadio Giuseppe Meazza), 21 gennaio 2015
INTER-SAMPDORIA 2-0

26′ st Shaqiri, 43′ st Icardi.
INTER (4-2-3-1)Carrizo; D’ambrosio, Andreolli, Juan Jesus, Dodò (44′ st Obi); Medel, Kuzmanovic; Shaqiri (44′ st Bonazzoli), Kovacic, Podolski; Icardi (44′ st Puscas). In panchina: Handanovic, Berni, Palacio, Guarin, Campagnaro, Vidic, Khrin, Donkor, Hernanes. Allenatore: Mancini.
SAMPDORIA (4-3-3): Romero; Wszolek, Gastaldello, Romagnoli, Cacciatore (46′ pt Silvestre); Rizzo (23′ st De Silvestri), Marchionni, Krsticic; Soriano (1′ st Duncan); Djordjevic, Okaka. In panchina: Viviano, Massolo, Correa, Obiang, Palombo, Bergessio, Eder, Fornasier, Ivan. Allenatore: Sakic (Mihajlovic squalificato).
ARBITRO: Tagliavento di Terni.

NOTE: al 37′ pt Romero ha respinto un rigore a Icardi; espulsi al 12′ pt Krsticic per gioco scorretto e al 31′ st Wszolek per doppia ammonizione; ammoniti Andreolli, Wszolek, Podolski, Romagnoli, Shaqiri e Gsataldello; recupero: 2′ pt, 0′ st.
DIVISE: Inter in maglia nera, pantaloncini neri e calzettoni neri; Sampdoria in maglia bianca, pantaloncini blu e calzettoni bianchi.
I risultati:
martedì 13 gennaio, ore 21: Milan-Sassuolo 2-1; mercoledì 14 gennaio, ore 18: Parma-Cagliari 2-1; ore 21: Torino-Lazio 1-3; giovedì 15 gennaio, ore 21: Juventus-Verona 6-1; martedì 20 gennaio, ore 21: Roma-Empoli 1-1, 2-1 dts; mercoledì 21 gennaio, ore 18: Fiorentina-Atalanta 3-1; ore 21: Inter-Sampdoria 2-0; giovedì 22 gennaio, ore 21: Napoli-Udinese 1-1, 2-2 dts, 7-6 dcr.
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IL COMMENTO. La Sampdoria esce dalla Coppa Italia e come da tradizione recente, lo fa con una squadra di seconde linee. Atteggiamento molto discutibile ovviamente, e non è un caso che la bacheca della squadra sia la stessa del 1994. Se non punti alla Coppa Italia, cos’altro ti resta? Rispetto alla vittoria di Parma in campionato, il Doria ha cambiato nove undicesimi, riproponendo Marchionni dopo tanto tempo e lanciando il giovane Djordjevic titolare (costretto a giocare da ala, dopo il rosso a Krsticic). Con la formazione-b, difficilmente puoi andare a giocartela a San Siro, contro un’Inter invece piena di titolari e alla caccia di un posto in Europa (più probabile da raggiungere tramite la coppa rispetto al campionato). Se poi aggiungiamo che la Samp è rimasta in dieci praticamente subito (ingenua espulsione di Krsticic che ha steso Icardi involato verso la porta. Il rosso è forse eccessivo perché la palla sarebbe ormai arrivata a Romero) e addirittura in nove a metà ripresa, è chiaro che serviva un miracolo, più che un’impresa.
Purtroppo, la formula della coppa è questa: le grandi giocano in casa e agli ottavi non si affrontano tra loro. Dunque, è difficilissimo fare strada per le realtà medio-piccole. Proprio per questo, dare persino una mano alle squadre più quotate, che già hanno la coppa confezionata addosso, è da autolesionisti. Come è stato da autolesionisti tenere in panchina per tutti i 90’ un giocatore rapido come Eder, che con la difesa non impeccabile dell’Inter e con la Samp che poteva pungere solo in contropiede, avrebbe dato una grossa mano. Come è stata incomprensibile la scelta di tenere in campo per tutto il match Marchionni, palesemente fuori condizione. Ad ogni modo, con tutte le componenti avverse (dal fattore campo agli uomini scelti, dall’arbitraggio fortemente sbilanciato a favore dell’Inter fino ad arrivare ai telecronisti Rai, riusciti nell’impresa di definire “molto sportivo” Shaqiri, dopo una simulazione in area. La sportività sarebbe stata nell’aver chiesto scusa all’arbitro, ma il tuffo per ingannare avversario e direttore di gara evidentemente non conta nulla), rimane lodevole lo spirito mostrato dai giocatori sampdoriani in campo, che hanno provato a innalzare una barricata per tenere lo 0-0 e solo a metà della ripresa si sono arresi al primo gol nerazzurri di Shaqiri. La partita è finita lì, anche perché la Samp aveva già finito i cambi e non poteva più inserire un’altra punta. Anzi, c’è purtroppo il tempo per il gol del 2-0, firmato dal solito Icardi, che ci punisce per la quarta volta da avversario, dedicando il gol alla figlia appena nata e facendosi perdonare dal suo pubblico il rigore sbagliato nel primo tempo (accordato per un fallo di Wszolek, schierato a sorpresa come terzino destro, su Dodò). Il raddoppio nasce su uno scellerato passaggio all’indietro e verso il centro da parte di De Silvestri. Uno di quegli orrori che non si accetterebbero in terza categoria. Finisce dunque l’avventura in Coppa Italia, dove la Samp ha affrontato curiosamente solo squadre lombarde (Como, Brescia e Inter). Speriamo di finire il campionato tra le prime otto, così da poter essere teste di serie l’anno prossimo. Prima o poi qualcuno si accorgerà che la Coppa Italia così com’è impostata, è veramente orribile e pensata per le grandi: gli ottavi sono stati vinti da tutte le favorite e abbiamo assistito a una serie impressionante di rigori per le grandi ed espulsioni per le piccole. Guai ad avere partite tra squadre piccole all’altezza quarti di finale. La Rai ne avrebbe male…
Nelle foto, tratte dal sito de Il Secolo XIX, le proteste doriane attorno a Tagliavento, dopo l’espulsione di Krsticic; il rigore che Romero ha parato a Icardi; Djordjevic (alla prima da titolare) in un contrasto con Kuzmanovic; una punizione di Shaqiri.