Serie A 2015-16, 26ª giornata / INTER-SAMPDORIA 3-1

 
 
 

Milano (stadio Giuseppe Meazza), 20 febbraio 2016
INTER-SAMPDORIA 3-1

23′ pt D’Ambrosio; 12′ st Miranda, 28′ st Icardi, 47′ st Quagliarella.
 

INTER (4-2-4): Handanovic; Nagatomo, Miranda, Murillo, D’Ambrosio; F. Melo, Brozovic (43′ st Jovetic); Biabiany (33′ st Gnoukouri), Icardi, Eder (18′ st Ljajic), Perisic. In panchina: Carrizo, Berni, Juan Jesus, Palacio, Santon, Zonta, Popa, Manaj. Allenatore: Mancini.  
SAMPDORIA (3-4-2-1): Viviano; Cassani, Ranocchia, Silvestre; Ivan (23′ st Muriel), Fernando, Soriano, Dodô; Correa (34′ st Krsticic), Alvarez (40′ st Christodoulopoulos); Quagliarella. In panchina: Puggioni, Brignoli, Moisander, Rodriguez, Palombo, De Silvestri, Skriniar, Cassano. Allenatore: Montella. 
ARBITRO: Massa di Imperia.

NOTE: ammoniti Ranocchia, Dodô, Brozovic, Miranda e Nagatomo; recupero: 0′ pt, 3′ st.
DIVISE: Inter in maglia a strisce nerazzurre, pantaloncini neri, calzettoni neri; Sampdoria in maglia gialla, pantaloncini gialli, calzettoni gialli.
I risultati:
venerdì 19 febbraio, ore 20.45: Bologna-Juventus 0-0; sabato 20 febbraio, ore 18: Verona-Chievo 3-1; ore 20.45: Inter-Sampdoria 3-1; domenica 21 febbraio, ore 15: Atalanta-Fiorentina 2-3, Genoa-Udinese 2-1, Sassuolo-Empoli 3-2, Torino-Carpi 0-0; ore 18: Frosinone-Lazio 0-0; ore 20.45: Roma-Palermo 5-0; lunedì 22 febbraio, ore 21: Napoli-Milan 1-1.
La classifica:
Juventus 58; Napoli 57; Fiorentina 52; Roma 50; Inter 48; Milan 44; Sassuolo 38; Lazio 37; Bologna ed Empoli 34; Torino 32; Chievo 31; Atalanta 29; Genoa 28; Udinese 27; Palermo 26; Sampdoria 25; Frosinone 23; Carpi 20; Verona 18.
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IL COMMENTO.
Nella “rimpatriata” di San Siro (dieci ex tra campo e panchina, tra cui i “freschi” Dodô, Ranocchia, Alvarez ed Eder), l’Inter di Roberto Mancini torna al successo dopo un periodo di appannamento e castiga forse oltremisura una Sampdoria in grande crisi, ma non scesa in campo in modo così arrendevole come può far pensare il tabellino (possesso palla a favore del Doria, così come i tiri in porta. L’Inter ha tirato nello specchio tre volte, quelle dei gol). Ancora una volta, gli errori difensivi costano caro: D’Ambrosio e Miranda, entrambi al primo gol in stagione, mettono a segno il sesto e il settimo gol presi dai blucerchiati su calcio d’angolo, mentre Icardi ringrazia il suo vecchio compagno di squadra per segnare il gol del tris. Alla Samp resta l’amara soddisfazione del bel gol in diagonale di Quagliarella, il primo dal suo ritorno in blucerchiato, ma siglato a match ormai abbondantemente chiuso.
Tanti casi su cui recriminare, dall’occasione in apertura di match proprio di Quagliarella (strepitosa deviazione di Handanovic) all’occasione aerea di Ranocchia sugli sviluppi del corner. Ma ancor di più grida vendetta il rigore non accordato per il fallo di mano di D’Ambrosio su un tiro di Correa.
Con una squadra in così grande difficoltà, era impensabile uscire con una vittoria da Milano, ma il margine sulla salvezza è ormai ridotto ai minimi termine e domenica è in programma a Marassi una sfida al cardiopalma col Frosinone, che sogna il sorpasso. Montella è chiamato a una vittoria e a dare una sterzata alla sua gestione: da quando c’è l’Aeroplanino, la Samp sarebbe ultima in classifica con nove punti. Un disastro francamente difficile da prevedere. La gara con i ciociari rischia di diventare decisiva e ricorda molto da vicino quelle con Cesena e Lecce nell’annus horribilis 2011.
In questo contesto, stride persino l’ingresso in campo dei giocatori con gli occhiali del nuovo sponsor Samsung, utilizzato per l’occasione. Ragioni pubblicitarie, certo, ma prima del match sarebbe meglio lasciare concentrati i giocatori, senza ridurli a cartelloni pubblicitari. Specie in un momento così delicato, che, come abbiamo scritto dopo lo 0-0 contro l’Atalanta, sembra non venir recepito come tale dalla squadra, che rischia di retrocedere nonostante uno dei migliori attacchi del campionato (numeri alla mano, solo cinque squadre hanno segnato più della Samp) e con i tocchi leziosi. In realtà, occorrerebbe tutto il contrario: la forza di chi vuole salvarsi deve risiedere nella difesa e nel classico “coltello tra i denti”.
 
Nelle foto, tratte dal sito de Il Secolo XIX, Mourinho in tribuna, applaudito da tutto San Siro; altra vecchia icona dell’Inter presente sugli spalti: il non troppo venerato Ronaldo; il gol di D’Ambrosio; la festa nerazzurra; la delusione dei giocatori della Samp; Dodô e Nagatomo si contendono il pallone; Murillo ferma Alvarez; Ranocchia ed Eder.