Bentornato campionato
A 105 giorni di distanza da Sampdoria-Verona, il Doria è tornato in campo. Dopo la fase acuta dell’emergenza Covid-19 (a marzo alcuni tesserati della Samp erano risultati positivi al Coronavirus: Gabbiadini, Colley, Ekdal, La Gumina, Thorsby, Depaoli, Bereszynski e il medico sociale Amedeo Baldari), dopo il lockdown e dopo la sosta forzata di quasi tutti i campionati del mondo, il pallone è finalmente tornato a rotolare, sebbene a porte chiuse. Il primo impegno dei ragazzi di Ranieri è stato contro l’Inter a San Siro, nel primo giorno d’estate, all’insolito orario delle 21.45, che diventerà familiare nel prossimo mese.
A San Siro è terminata 2-1 per l’Inter: una gara dai due volti, che ha evidentemente risentito della lunga sosta. Primo tempo tutto nerazzurro, col punteggio di 2-0 addirittura stretto ai padroni di casa (che avevano già giocato una partita di Coppa Italia una settimana fa); ripresa di fattura blucerchiata (più per il calo degli avversari che per reale convinzione) ma non sufficiente per completare la rimonta. D’altronde, la differenza delle due squadre era evidente ed era acuita anche dall’assenza di Quagliarella, sicuramente più pesante per la Samp che non quelle di Brozovič e Sensi per l’Inter. Troppo diversi anche gli obiettivi: a caccia del titolo i lombardi, in corsa per la salvezza i liguri.
Pronti via e al 2′ l’Inter va a segno con Eriksen, ma Candreva – autore dell’assist – è in fuorigioco e si resta sullo 0-0. È però il viatico di un intero primo tempo passato in apnea per i blucerchiati. Al 10′, l’undici di Conte sblocca il risultato con una bellissima azione: Lukaku riceve palla da un tacco di Lautaro, poi compie un delizioso uno-due con Eriksen e riprende palla davanti ad Audero, battendolo con un tocco di prima e lasciandosi andare alla celebrazione per George Floyd. La Samp sta tutta rintanata dietro, La Gumina – schierato a sorpresa in avanti nel 3-5-1-1 proposto da Ranieri – tocca pochissimi palloni, i nerazzurri dominano, soprattutto con i lampi di Eriksen, Lukaku e Lautaro Martínez. Al 33′, ecco il meritato 2-0: Lukaku sulla destra serve un filtrante per Candreva, che di prima serve al centro Lautaro, che – anch’egli di prima – deposita in porta il punto del raddoppio.
Ranieri prova a cambiar pelle ai suoi mutando il modulo e passando al 4-5-1, con Ramírez e Jankto larghi, Thorsby che da destra passa al centro con Linetty e Bertolacci e la retroguardia con Bereszyński e Murru terzini, il nipponico Yoshida e Colley centrali. Le cose vanno un po’ meglio ma solo in fase di contenimento, l’attacco rimane spento. Ma proprio all’ultima azione del primo tempo, la Samp ha la chance di riaprire la sfida con Ramírez, che spara in curva dal limite dell’area dopo un regalo inatteso di Gagliardini. E chissà, forse proprio questa occasione nel finale di tempo, dà al Doria un incoraggiamento. Nella ripresa, infatti, la partita cambia volto, non prima di un tiraccio di Lukaku, che calcia sul fondo a porta ormai sguarnita, dopo un bel pallone lavoratogli dal brillante Lautaro Martínez. Poi l’Inter cala, i ragazzi di Ranieri prendono coraggio e crescono. Al 53′, Colley centra la traversa di testa, sulla ribattuta si avventa Thorsby: la sua conclusione è respinta da Handanovič coi piedi ma la palla varca comunque la riga di porta. È il primo gol segnato da un norvegese nella storia della Samp.
Ranieri ridisegna la squadra, cambiando gli esterni, per cercare un po’ più di effervescenza: dentro Depaoli e Léris, fuori Jankto e Ramírez. Poi manda in campo anche Bonazzoli per La Gumina e più avanti anche Vieira e il giovane norvegese Askildsen (al debutto in A) per Linetty e Bertolacci: la grande novità di questa ripresa, infatti, è la possibilità di effettuare cinque sostituzioni, visto che si dovrà giocare ogni tre-quattro giorni (per chi scrive una norma ingiusta, proprio perché le regole non si dovrebbero mai cambiare a metà dell’opera). Conte, dall’altra parte, si limita a quattro cambi: Moses, Biraghi, Borja Valero e Sánchez per Candreva, Young, Eriksen e Lautaro.
L’occasione migliore per la Samp è un tiro da fuori di Murru su assist di Bonazzoli: la conclusione del terzino però si spegne sul fondo. La Samp sente la possibilità di trovare il pari (da bordo campo Ranieri incita i suoi segnalando l’evidente stanchezza degli avversari), ma il risultato non cambia più e i nerazzurri sono bravi negli ultimi minuti a nascondere il pallone. Alla fine la vittoria dell’Inter è meritata, grazie ad un primo tempo stellare. I liguri dovranno tenersi la reazione e dimenticare al più presto l’avvio molle, che non è comunque del tutto figlio della pausa del Covid. Anche nelle precedenti gare, infatti, la Samp è andata spesso sotto nei primi dieci minuti, segno di un errato approccio.
Di positivo c’è che questa gara era un recupero, dunque non c’era il rischio di farsi mangiare punti dalle rivali, e in più, al prossimo impegno la squadra si presenterà con 90 minuti sulle gambe, a differenza degli avversari. In programma c’è ora una temibile trasferta a Roma e nel conto si può mettere un’altra sconfitta. Poi, però, inizierà un filotto di gare da non sbagliare assolutamente. Fondamentale sarà recuperare il Quaglia, Gabbiadini, Tonelli ed Ekdal. Per ora, salutiamo il ritorno del campionato dopo una difficile fase per tutto il Paese e per il mondo in generale. Manca il pubblico ed è uno scenario chiaramente alienante: l’augurio è che sia il primo passo verso la normalità e che presto potremo archiviare mascherine e Amuchine per poter riaffollare gli stadi e tornare a godere a pieno di questo sport.
IL TABELLINO
Milano (stadio Giuseppe Meazza), 21 giugno 2020, ore 21.45
INTER-SAMPDORIA 2-1
10′ pt Lukaku, 33′ pt Lautaro Martínez; 8′ st Thorsby.
INTER (3-5-2): Handanovič; Škriniar, De Vrij, Bastoni; Candreva (28′ st Moses), Gagliardini, Barella, Young (28′ st Biraghi); Eriksen (33′ st Borja Valero); Lautaro Martínez (38′ st Sanchez); Lukaku. In panchina: Berni, Godín, Ranocchia, Asamoah, Esposito, Pirola, Agoumé, D’Ambrosio. Allenatore: Conte.
SAMPDORIA (3-5-1-1): Audero; Bereszyński, Colley, Yoshida; Thorsby, Linetty (36′ st Askildsen), Bertolacci (36′ st Vieira), Jankto (25′ st Léris), Murru; Ramírez (25′ st Depaoli); La Gumina (31′ st Bonazzoli). In panchina: Falcone, Augello, Chabot, Ekdal, Tonelli, Gabbiadini, Rocha. Allenatore: Ranieri.
ARBITRO: Mariani di Aprilia.
NOTE: ammoniti Bertolacci, Lautaro Martínez, Thorsby, Ramírez, Borja Valero, Gagliardini e Vieira; recupero: 0′ pt, 4′ st; gara giocata a porte chiuse per l’emergenza Coronavirus; prima della partita è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime del Coronavirus e Mario Corso, attaccante dell’Inter degli anni Sessanta, scomparso il 20 giugno.
DIVISE: Inter in maglia a strisce nerazzurre, pantaloncini neri e calzettoni neri; Sampdoria in maglia bianca, pantaloncini blu e calzettoni bianchi.
LA GIORNATA
Recuperi 25ª giornata:
sabato 20 giugno, ore 19.30: Torino-Parma 1-1; ore 21.45: Verona-Cagliari 2-1; domenica 21 giugno, ore 19.30: Atalanta-Sassuolo 4-1; ore 21.45: Inter-Sampdoria 2-1.
La classifica:
Juventus 63; Lazio 62; Inter 57; Atalanta 51; Roma 45; Napoli 39; Verona 38; Parma e Milan 36; Bologna 34; Sassuolo e Cagliari 32; Fiorentina 30; Udinese e Torino 28; Sampdoria 26; Genoa e Lecce 25; Spal 18; Brescia 16.
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