Sembra proprio che la Samp non possa staccarsi dai suoi giocatori più talentuosi in modo normale. Francesco Flachi dovette lasciare il club per una squalifica per doping, lasciando l’amaro in bocca a tutti i tifosi che lo avevano eletto idolo indiscutibile della curva. Perso quel numero 10 così, ecco che un altro numero 10 (anche se col 99), Antonio Cassano è agli sgoccioli della sua avventura doriana, dopo un clamoroso quanto inatteso diverbio con il presidente Garrone, avvenuto in settimana, dopo la mancata partecipazione di Fantantonio alla premiazione della Rete d’Argento, un riconoscimento dei tifosi al miglior giocatore della stagione precedente. Un’assenza che ha fatto andare su tutte le furie il presidente Garrone. Ma se in un primo momento i due si erano chiariti, nella giornata di giovedì è accaduto il colpo di scena. Pare che Cassano si sia rifiutato di firmare le scuse scritte, considerando l’accaduto già chiuso con quelle verbali. Garrone ha lasciato il campo di Bogliasco palesemente arrabbiato, e non si è fatta attendere la reazione. Cassano è stato messo fuori rosa e sollevato quindi dalla partecipazione di allenamenti e partite. Ci si chiedeva (mentre i media principali si erano già dedicati alla futura squadra del giocatore, senza considerare la minima possibilità di una ricucitura), se la punizione riguardasse solo la sfida col Cesena di domenica, o anche quelle seguenti, ma nella mattinata di oggi, ecco un nuovo risvolto: la Sampdoria ha chiesto la rescissione unilaterale del contratto. Per ora le uniche parole sono arrivate dal procuratore di Cassano, Bozzo, che ha detto: “Antonio è a pezzi, lui vuole restare alla Samp. Ma se la Samp voleva sbarazzarsi di lui, poteva semplicemente dirlo”. L’iniziale silenzio della Sampdoria (in genere tempestiva a smentire le notizie false che circolano sulla squadra) aveva già fatto capire ai più accorti, che questa volta si era davvero crinato qualcosa. Poi il comunicato di ieri, dove si diceva che il giocatore è fuori rosa, e la decisione di oggi di chiedere la rescissione alla Lega, sono il segnale che forse l’idillio Samp-Cassano è definitivamente concluso. Un fulmine a ciel sereno, tra due persone, Garrone e Cassano, che si sono sempre rispettate e che hanno avuto un rapporto padre/figlio. Dando un’occhiata ai forum on line, la maggior parte dei tifosi, sembra essere schierata dalla parte del presidente, stanca evidentemente di questi casi che si presentano almeno una volta all’anno (ricordate le minacce di andarsene dello scorso campionato dopo lo 0-0 col Bari e soprattutto il trasferimento alla Fiorentina praticamente fatto nel mercato di gennaio dopo la frattura con Del Neri e saltato solamente all’ultimo minuto?): anche perché non essersi presentato alla serata di martedì dove molte famiglie si erano presentate soprattutto per lui, non è stato un bel gesto. E ora? Inter, Juventus, Milan, Manchester City: nei sondaggi il nome della Sampdoria non c’è più. C’è chi ancora spera nell’ennesimo colpo a effetto di Cassano, ma questa volta, a differenza delle altre, il litigio non è con l’allenatore o con parte della tifoseria, ma col presidente in persona. Cosa si siano detti, per ora, non è dato saperlo. Certo è che rescindere il contratto saprebbe di autogol: visto che quest’estate non c’erano i soldi nemmeno per comprare Sorrentino del Chievo Verona, fare cassa con una cessione milionaria, sarebbe forse meglio di perdere un talento come Cassano a parametro zero. Ma sono d’obbligo i “se” e i condizionali. Bisognerebbe sentire Garrone o qualche altro dirigente a riguardo. Fino a quando non arriveranno direttamente le loro voci, siamo obbligati a parlare di indiscrezioni e di ipotesi.
Domani intanto, si scende in campo: la vicenda-Cassano, caricherà o scaricherà la squadra? C’è da augurarsi la prima ipotesi. Quando Cassano tirò la maglia all’arbitro in quel famoso Samp-Torino del 2007/2008, i giocatori si comportarono alla grande, ottenendo quattro vittorie e un pareggio nelle cinque giornate di squalifica. Così come il gruppo si responsabilizzò, quando il gioiello di Bari Vecchia venne escluso da Del Neri. In Romagna, senza i nostri tifosi (assurda la decisione del Casms di non farli andare) e senza il giocatore-simbolo, servirà una prova da duri.
Nella foto: Cassano e Garrone abbracciati dopo la partita col Napoli dell’anno scorso che valse i preliminari di Champions: una vita fa.