Eurorivali. Samp-Vojvodina, in ricordo di Boskov

C’è stato davvero lo zampino del destino, come ha detto Walter Zenga al momento del sorteggio, nell’estrazione di Nyon che ha accoppiato in questo terzo turno di Europa League, la Sampdoria ai serbi del Vojvodina? Non si sa, certo è che tante sono le peculiarità di questa partita. Tanto per cominciare, il Vojvodina è la società nella quale militò a inizio carriera Sinisa Mihajlovic, il tecnico che ha portato i blucerchiati a questa qualificazione. È inoltre il club contro cui Zenga festeggiò la vittoria matematica del campionato serbomontenegrino nel 2005-06. E soprattutto, il club per cui tifava Vujadin Boskov, simbolo tanto della Samp quanto dei biancorossi. Ed è una coincidenza davvero curiosa che la prima gara europea dei liguri dopo la morte di Boskov sia proprio contro la squadra che lo stesso Boskov servì a lungo sia da giocatore che da allenatore.
Lo zio Vuja militò nel Vojvodina per dieci anni, dal 1950 al 1960, prima di passare proprio ai genovesi nella stagione 1961-62. E da allenatore, vi tornò tra il 1964 e il 1971. Totale: diciassette stagioni spese con la “Stara Dama”, la Vecchia Signora. Proprio a Novi Sad, città di trecentomila abitanti, si spense nell’aprile 2014, il tecnico che ha reso grande la Samp a cavallo tra anni Ottanta e Novanta: un mese dopo la sua morte, i biancorossi vinsero la Coppa di Serbia, primo trofeo della storia del club dopo la disgregazione della Jugoslavia. D’obbligo la dedica al maestro.
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Vujadin Boskov, terzo da sinistra, ai tempi del Vojvodina
Nell’Europa League in corso, il Vojvodina ha fatto fuori al primo turno preliminare gli ungheresi dell’Mtk Budapest (0-0, 3-1) e al secondo i lettoni dello Spartaks (3-0, 1-1). Sulla carta, l’undici di Zenga è nettamente superiore: la rosa del Vojvodina non è di caratura internazionale (sono quasi tutti giocatori serbi. Fuori dalla Serbia ci sono solo due montenegrini e un bosniaco, nessuno dei quali titolare), ma non per questo la gara sarà priva di insidie. «Certi appuntamenti permettono alle squadre di questi Paesi di rendere oltre le proprie forze», ha avvisato l’Uomo Ragno, andato di persona a studiare i suoi avversari. Altro elemento da temere è il fatto che per quanto scarsi siano stati i risultati del Vojvodina nelle prime due uscite del campionato serbo (una sconfitta per 4-0 e un pareggio), sono comunque giocatori che la preparazione l’hanno finita da un pezzo e ormai al meglio della condizione. La Sampdoria invece ha ancora appeso addosso il cartello dei lavori in corso. Con Okaka passato all’Anderlecht, manca ancora un attaccante centrale e a questo appuntamento europeo, Zenga dovrà optare per un tridente leggero (Eder-Muriel-Krsticic, con quest’ultimo capitano, proprio lui che è serbo).
Il Vojvodina sarà probabilmente schierato con il 4-2-3-1:  Zakula in porta; linea difensiva composta da destra a sinistra da Lakicevic, Pekaric, Djuric e Nastic; mediana formata da Sekulic e Maksimovic; in attacco Ozegovic con il trio Stanisavljevic-Ivanic-Babic alle sue spalle.
Giovanni Del Bianco
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