Il Metalist si conferma un tabù

METALIST-SAMPDORIA 2-1

LA PARTITA
Kharkiv è ancora una volta amara per la Samp, che evidentemente non ha imparato dagli errori di due anni fa, quando snobbò la trasferta ucraina, facendo riposare alcuni elementi imprescindibili. Ma se all’epoca era il ritorno dei sedicesimi, questa volta siamo solo alla terza giornata della fase a gironi, per cui nulla è perduto. Serve tuttavia un altro piglio, perché col Metalist i blucerchiati sono riusciti a perdere una gara che stavano controllando e contro un avversario in dieci uomini per quasi tutto il secondo tempo. Il pareggio sarebbe stato un risultato comunque gradito, perché avrebbe lasciato la squadra di Di Carlo in zona qualificazione. Ora invece bisogna inseguire e al ritorno tra due settimane non si potrà proprio sbagliare. Il primo tempo è vivace: la Samp sfiora il vantaggio su una mischia dopo due minuti, ma dal seguente contropiede rischia lo 0-1, ma Curci è bravo a salvare su Taison. Il gol arriva poco dopo la mezz’ora, con un’azione che tra le più belle di tutta la stagione: Marilungo, Cassano e Pozzi fanno tutto di prima e quest’ultimo serve Koman, che si ritrova a tu per tu con Disljenkovic, lo dribbla e insacca a porta vuota. Dopo soli sei minuti Taison indovina il gol della domenica, anche perché Cacciatore e Volta gli danno il tempo di prendere la mira. Si va a riposo sull’1-1, risultato gradito, anche perché sull’altro campo anche Debrecen e PSV sono bloccate sullo stesso punteggio. E invece, nella ripresa cambia tutto: Pozzi calcia a lato proprio nelle prime battute, il possibile 2-1. Taison si fa espellere per una manata di reazione a Poli (di dubbia entità) e la gara sembra andare in discesa, visto che il Metalist dei tanti brasiliani, perde il suo uomo più pericoloso. Purtroppo non è così: la Samp sparisce e i gialloblù prendono il pieno controllo del campo con l’uomo in meno. Attorno al 28′ la Samp capitola: cross da destra di Edmar, rovesciata di Cleyton Xavier che si insacca alle spalle di Curci. Un minuto dopo Curci salva i suoi compagni dal 3-1 sulla botta di Devic. Di Carlo ridisegna il centrocampo, cambiandolo per tre quarti, ma il Doria è ormai in preda alla squadra ucraina. Solo nel finale, Pozzi di testa può fare il 2-2, ma colpisce debolmente. E come se non bastasse nell’altro campo, il PSV ha completato la rimonta, chiudendo la sua gara suò 2-1. La Samp si ritrova al terzo posto della classifica. Bisogna inseguire, ma che rimpianto aver perso questa gara… Ciò che colpisce è il crollo (non un semplice calo) della ripresa dopo un buon primo tempo e una volta guadagnata la superiorità numerica.
LE PAGELLE
Curci 6: salva la porta in diverse occasioni, ma subisce il gol del 2-1 sul suo palo.
Cacciatore 5,5: perde la posizione molto spesso. Sull’1-1 è co-responsabile con Volta, per la mancata chiusura.
Volta 5: lascia libertà di tiro a Taison in occasione dell’1-1. Sbanda troppo.
Gastaldello 5,5: non offre la solita sicurezza.
Ziegler 6: classica partita senza infamia e senza lode.
Marilungo 6: dovrebbe giocare più vicino alla porta. S’impegna molto, ma non è un’ala.
Poli 6: sarà un caso, ma le difficoltà iniziano quando viene sostituito. C’è bisogno delle sue geometrie. Esce per crampi.
Dessena 5: sbaglia molti palloni, ma sfiora il gol di testa nella mischia iniziale: il suo colpo è salvato sulla riga.
Koman 6,5: segna il gol che porta in vantaggio la Samp, proprio lui che è nato in Ucraina (curiosamente in questo girone ci sono le sue due nazionalità: ungherese e ucraina).
Cassano 4,5: non è normale che non faccia prestazioni sufficienti. O è il migliore, o il peggiore. Nella ripresa specialmente, sparisce dal campo.
Pozzi 5,5: ha l’occasione di segnare di piede a inizio ripresa e di testa in extremis, ma non è cattivo quanto basta, e le spreca. Si vede poco, se si fa eccezione per il bellissimo assist a Koman.
Mannini 5,5: non riesce a dare una mano alla squadra in difficoltà.
Tissone ng
Guberti ng
Di Carlo 5: lascia a casa alcuni big e cade a Kharkiv allo stesso modo di quanto fece un anno e mezzo da il suo collega Mazzarri. Ok far riposare i giocatori, ma almeno portarli in panchina… Tardivo l’ingresso di Guberti.
Nelle foto, i tifosi doriani al seguito della squadra; Dessena cerca di incunearsi tra due avversari; l’esultanza di Koman dopo il gol

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