Piano B

 
SAMPDORIA-CAGLIARI 0-1
LA PARTITA
Nessun gol nel girone di ritorno; cinque sconfitte e soli due gol fatti (tra l’altro, grazie a Juan…) nelle ultime sette partite di campionato; una serie di infortuni; un mercato di riparazione fallimentare. Leggendo questi punti, e aggiungendo anche il morale della squadra a pezzi e la non abitudine a lottare per certi obiettivi, non si può fare a meno di dire ciò che era impensabile fino a qualche tempo fa: la missione da compiere è salvarsi. La zona calda dista sei punti: non proprio attaccata a noi, ma considerando che siamo in caduta libera e che ora siamo a destra nella classifica, il distacco potrebbe diminuire pericolosamente. Encomiabili i tifosi, che nell’orribile partita col Cagliari, hanno cantato a squarciagola per tutti i 95 minuti, anche se è inspiegabile la mancata contestazione a Garrone, ovvero colui che ha permesso questa crisi. Il calendario  che ci si presenta è tutt’altro che facile: la trasferta a Udine, il derby, il Bologna in casa, la trasferta a Firenze, l’Inter in casa. Queste le prossime cinque tappe della squadra di Di Carlo. Al quale potrebbe essere fatale un ko al Friuli (si parla di un ritorno di Walter Novellino). Già, perché se questa contro i sardi doveva essere la gara della svolta, il tecnico di Cassino l’ha toppata alla grande, e se si comincia a perdere anche in casa (con un solo tiro nello specchio) sono dolori. È ovvio che il mister si troverebbe a pagare anche colpe non sue, ma i blucerchiati ora come ora sono molli, scarichi e colpiscono i numerosi errori tecnici, anche quelli dell’ABC (mai un tiro in porta: sta diventando una costante antipatica quella di far passare serate di relax ai portieri avversari; mai un cross interessante in area: tutti sul portiere o fuori misura; pochi passaggi riusciti di fila).

Il turno infrasettimanale si chiude con uno 0-1 che va persino stretto al Cagliari. La Samp fa suo solo il primo quarto d’ora. Per il resto, le occasioni sono solo un tiro alto di Mannini da dentro l’area piccola nel primo tempo e due acuti di Biabiany nel secondo: un tiro fuori di poco e un’incursione in area terminata con la chiusura di Agazzi. Il Cagliari rischia poco e al 37′ del primo tempo colpisce con un euro-gol di Nainggolan, complice un Poli che gli lascia strada e una difesa di statuine. Il tiro da fuori del belga prende una traiettoria beffarda per Curci. Nella ripresa, Nené sbaglia a porta ormai vuota il raddoppio, perché la palla gli resta dietro. Di Carlo ci mette del suo per non complicare la vita agli avversari: alzi la mano chi ha capito il cambio di Dessena per Maccarone… Complimenti in ogni caso a Donadoni (sette vittorie in undici partite): il suo Cagliari gioca molto bene e oltre ai famosi Lazzari, Cossu, Conti e Acquafresca, può contare ora su un Nainggolan stratosferico. Gol a parte, il centrocampista ha disputato una partita incredibile sotto tutti gli aspetti. Se i rossoblù continueranno così, l’assenza di Matri, perso all’ultimo giorno di mercato, non si farà sentire. Peccato non poter dire lo stesso dell’assenza di Pazzini e Cassano.

Inutile lamentarsi delle due sviste arbitrali (Agazzi andava forse espulso per fallo fuori area su Biabiany. Poteva essere considerata una chiara occasione da gol: il portiere invece è stato ammonito ma ha dovuto abbandonare ugualmente il match per una botta alla testa, nello stesso contrasto. Nel finale, invece, non ci sono dubbi: Peruzzo si confonde e quando dovrebbe sventolare il secondo cartellino giallo a Nainggolan, ammonisce l’innocente Ariaudo, che fa finta di nulla per non far espellere il compagno): questa Samp non funziona e si fa davvero fatica a trovare un solo spiraglio d’ottimismo. Sabato a Udine, urge una vittoria, anche se la squadra di Guidolin, recentemente affrontata in Coppa Italia, è una delle più in forma del campionato. L’anno scorso, con un rocambolesco 3-2, iniziò proprio contro i bianconeri, la rincorsa al quarto posto. Per quest’anno, sarebbe già molto iniziarne un’altra per uscire dalla zona calda.

I PIÙ E I MENO
+  Martinez: è appena arrivato e viene posizionato fuori ruolo (è un esterno sinistro, ma deve giocare al centro per l’assenza di molti titolari): nonostante ciò, è insieme a Curci (che si mette in evidenza su Ariaudo e Lazzari) l’unico che non sfigura.
  Maccarone, Zauri, Palombo: completamente assente l’attaccante; lento, in affanno e sempre saltato il terzino (potrebbe essere un’idea mettere “El Tuma” Martinez a destra nonostante sia un mancino); il capitano non è più lui…
Nelle foto, Martinez controlla Acquafresca; Poli viene chiuso da due avversari; Di Carlo sorride amaro: una sconfitta a Udine potrebbe essergli fatale.

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