Ricordate? «La Samp non è un supermercato»*

Dunque la carriera di Palombo con la maglia blucerchiata finisce in uno squalido 0-0 giocato a Gubbio. Evidentemente il lupo perde il pelo e non il vizio visto che come un anno fa agli ultimi momenti del mercato, la Samp cede il suo simbolo. Continua la smobilitazione che dura da un anno e mezzo a questa parte. Basta leggere le varie operazioni fatte: Storari sostituito da Curci; Delneri da Di Carlo; Marotta da Gasparin e poi Tosi; Cassano da Maccarone; Pazzini da Biabiany; Marilungo da Macheda; Di Carlo da Cavasin; Poli da nessuno; Cavasin da Atzori; Atzori da Iachini; Palombo da Munari. 
Quanto a Palombo, è chiaro che non stava rendendo, ma cederlo in prestito non ha senso (a meno che l’Inter non lo riscatti, ma la vedo dura) e soprattutto trattare un giocatore che è rimasto per dieci anni come una pedina qualunque da svendere nel mercato invernale non rende giustizia a quanto dato dal capitano dal 2002. Non capisco onestamente perché l’Inter abbia preso un giocatore che giocava prestazioni insufficienti persino in B. E il fatto che dopo Pazzini, Poli e Biabiany un altro giocatore entra negli affari tra Sampdoria e Inter fa pensare (sembra che possiamo fare affari solo con Inter e Brescia; con le Rondinelle abbiamo scambiato Accardi, Piovaccari, Berardi e Juan Antonio in questa sessione di mercato, oltre allo stesso Accardi e Martinez l’anno scorso).
Positivi gli arrivi di Munari e di alcuni giovani – si dice – talentuosi. Mentre ho i miei dubbi su Pellè (finora in carriera ha segnato pochissimo). Palombo a parte (ripetiamo, più per le modalità e per il periodo dell’anno in cui è stato ceduto), le uscite di Piovaccari, Bentivoglio, Dessena, Koman, Accardi e Maccarone non lasceranno rimpianti, anche se dispiace vedere BigMac maltrattato da alcuni tifosi che lo hanno voluto prendere come capro espiatorio (la sua parabola di un anno solare incarna perfettamente la Samp degli ultimi tempi, visto che lo abbiamo pagato molto e per darlo all’Empoli dobbiamo pagare parte dell’ingaggio: giusto per non perdere questo vizietto di buttare via i soldi!). Piovaccari e Bentivoglio invece sono i simboli della Sampdoria della stagione in corso: svogliati e irritanti. Speriamo di non rivederli presto con questa maglia…
Una postilla finale, senza ulteriori commenti.
16 maggio 2010: Storari; Zauri, Gastaldello, Lucchini, Ziegler; Semioli, Palombo, Tissone, Mannini; Cassano, Pazzini. Allenatore: Del Neri.
31 gennaio 2012: Romero; Rispoli, Gastaldello, Rossini, Castellini; Munari, Obiang, Renan; Juan Antonio; Eder, Pozzi. Allenatore: Iachini.
*Comunicato ufficiale della società del 13 maggio 2010

One thought on “Ricordate? «La Samp non è un supermercato»*

  1. http://www.pianetasamp.blogspot.comBè Giovanni, si sono contraddetti tante volte in pochi mesi che questa quasi quasi, visto che è datata maggio 2010 gliela passo:-)Palombo ormai in società non lo sopportavano più, sia per l'ingaggio che per il suo rendimento oggettivamente alqunato deludente anche se sono convinto che ciò sia stato condizionato anche dalla guerra psicologica che a Corte Lambruschini gli hanno fatto dal 1 settembre in poi, ora vedremo questa rivoluzione cosa porterà…ciao!

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