LA PARTITA
In un Ferraris poco più che deserto (interi settori chiusi), si è svolto un ottavo di finale dalle mille emozioni. Sampdoria e Udinese hanno limitato il turn over e si sono date battaglia in una gara che ha avuto bisogno della coda dei rigori, proprio come due anni fa (anche all’epoca gli undici metri premiarono la Samp, grazie ad uno strepitoso Mirante), per stabilire un vincitore. I blucerchiati in particolare, hanno schierato l’undici tipo con il solo Da Costa al posto di Curci e Macheda per la prima volta dall’inizio; i friulani hanno messo qualche seconda linea in più e hanno fatto la staffetta Di Natale-Sanchez.
La partita è condotta dai padroni di casa, che arrivano spesso dalle parti di Belardi, ma Pazzini, bravo a procurarsi le occasioni, non riesce a concretizzarle. Ci pensa Kiko Macheda, al suo primo centro in blucerchiato a sbloccare l’incontro, con un tiro (in fase di caduta) che assume una traiettoria bizzarra, che beffa il portiere bianconero sul primo palo. Il tutto dopo un bel dribbling su Zapata. Nel finale di tempo l’Udinese perde Angella per infortunio, sembra una cosa seria. A inizio ripresa, Volta rileva un dolorante Gastaldello. La gara sembra terminare con un 1-0 meritato. Di Carlo, quando la squadra ha cominciato a soffrire gli attacchi dell’Udinese, si è cautelato richiamando in panchina il momentaneo match-winner Macheda, per mettere Tissone. Pazzini continua a sprecare il gol del definitivo k.o. (in particolare, un diagonale a pochi minuti dal 90′), e come spesso accade, ecco che si viene puniti. Isla entra in area e gela i tifosi blucerchiati con un gol all’ultimo minuto. Si rivede il solito film delle coppe di questa stagione: tornano alla mente le gare con Werder Brema e PSV. La squadra è cotta e mentalmente a pezzi, e ai supplementari la partita si mette subito male. Al primo minuto Volta si perde Denis su un corner: l’ex napoletano impatta di testa, Da Costa è battuto. La mossa della disperazione è quella di mettere Pozzi per Palombo, ma Dessena, non contento di una situazione già complicata, decide di peggiorare le cose: si fa cacciare per un applauso ironico all’arbitro Celi. Le speranze sembrano morire del tutto, quando il Pazzo colpisce su punizione la traversa (l’aveva già colpita con una punizione a Parma: perché non gliene fanno battere di più?). Nei primi minuti del secondo tempo supplementare, alla Samp piove il 2-2 dal cielo. Pasquale tocca Poli in area: calcio di rigore, molto generoso. Pazzini batte Belardi e finalmente può esulatare, dopo che c’aveva provato in tutti i modi. Così si arriva ai rigori, dove la serie è perfetta fino al tiro alto di Ziegler (potrebbe essere l’ultima gara dello svizzero con la maglia blucerchiata: il Milan vorrebbe chiudere i prossimi giorni, e la Samp non lo vuole perdere a parametro zero a fine stagione). Sanchez potrebbe portare l’Udinese ai quarti, ma Da Costa sale in cattedra e gli para il rigore. Il brasiliano si ripete anche sull’altro marcatore friulano, Isla, e si prende tutti i flash della partita. A situazione capovolta, Tissone batte Belardi con un colpo sotto e fa terminare una partita infinita, in cui era capitato di tutto.
Complimenti ad entrambe le compagini, che hanno dimostrato di volere a tutti i costi, il pass per i quarti di finale. Nella Samp, molto bene Mannini (il migliore: una gara di sacrificio e corsa per tutto il tempo), Guberti (anche lui instancabile), Da Costa (protagonista nella serie dei rigori, ma bravo anche nei centoventi minuti) e Macheda (gol e belle giocate); rimandato Pazzini (ha il merito di trovarsi sempre nel punto giusto per il tiro, ma anche il demerito di sbagliare molto, talvolta per sfortuna); bocciati Volta (dopo essersi perso Kozak sul gol di domenica, si perde Denis questa volta) e Dessena. Nell’Udinese, che ha dimostrato anche in Coppa di essere una delle squadre italiane più in forma, Guidolin ha operato delle sostituzioni che hanno cambiato la partita: Sanchez è andato meglio di Di Natale, Isla di Badu.
I PIÙ E I MENO
+ Mannini: corre tantissimo e mette un sacco di cross interessanti in area. Una partita eccellente, impreziosita dal gol nella serie ai rigori.
– Dessena: non ci si può far espellere per una stupidaggine simile (applauso ironico all’arbitro che non ha dato una rimessa laterale…), soprattutto quando la squadra è sotto nel punteggio, stanca, in netta difficoltà e con i cambi esauriti.
Nelle foto, la grinta di Da Costa; il cucchiaio decisivo di Tissone; il 2-2 di Pazzini nei supplementari; una scivolata di Abdi su Mannini.
http://www.pianetasamp.blogspot.comPartita da infarto, la sorte finalmente ha deciso di non voltarci le spalle anche questa volta, sarebbe stato troppo…dobbiamo credere nell'opportunità di arrivare fino in fondo alla Coppa Italia…ciao!
Ciao a te Andrea! E ora sotto, contro Cassano, ai quarti di finale!