Nato il 6 gennaio 1966, a Santa Maria La Fossa (CE) I sette anni sotto la Lanterna lo hanno reso uno dei calciatori più amati di sempre di tutta la storia della Sampdoria. Un’ala destra incontenibile, che faceva avanti e indietro per tutti i novanta minuti, senza fermarsi mai. Instancabile. Oltre alla sua indiscutibile forza, i tifosi lo adorano tuttora per la sua sampdorianità al 100%. Attila, infatti, non manca mai di ricordare gli anni passati alla Sampdoria: “non staccherò mai il cordone ombelicale della Samp, è la mia vita, è la mia casa”. Un amore dimostrato anche nella terribile stagione 2001-2002, quando con la squadra nei bassi fondi della Serie B, tornò per dare una mano, dicendo “finalmente a casa”. Chiuse la sua carriera di calciatore quell’anno, per poi passare ad allenare le giovanili blucerchiate. Gli anni più belli sono quelli della grande Sampdoria. Lo scudetto del ’91(ne vincerà altri due, uno con la Juve nel ’97 e uno con la Lazio nel 2000), la Coppa delle Coppe del ’90, la Coppa Italia del ’95 (la rivincerà con la Lazio nel 2000) e una Supercoppa (più una con Lazio e Juve). Il suo alloro più importante lo conquisterà coi colori bianconeri, vincendo la Champions (con annesse Supercoppa Europea e Coppa Intercontinentale; la Supercoppa Europea la vincerà anche con la Lazio). Con la Samp, la sfiorò solamente, nel ’92: “perdemmo con un gol a sei minuti dalla fine dei supplementari. Fu la mia più grande amarezza”. Lombardo era un’ala dal gol facile: nella Coppa Italia 1994-95 chiuse da capocannoniere con cinque centri. Trentacinque gol in duecentotrentacinque gare: il suo bottino blucerchiato. La sua carriera rischiò di essere compromessa quando con la Juve, si fratturò tibia e perone. Il vero Lombardo alla Juve lo vedranno a sprazzi: appena trentacinque presenze in due anni, dopodiché passerà in Inghilterra, al Crystal Palace, e poi alla Lazio. Vediamo il dettaglio della sua carriera, con presenze e gol. 1983-85: Pergocrema 38 (9); 1985-89: Cremonese 141 (17); 1989-95: Sampdoria 201 (34); 1995-97: Juventus 35 (2); 1997-99: Crystal Palace 48 (8); 1999-01: Lazio 33 (2); 2001-02: Sampdoria 34 (1). Il celebre numero 7 blucerchiato conta anche 18 presenze in nazionale, con tre reti all’attivo (una all’esordio contro Cipro, le altre contro Turchia e Ucraina), senza mai partecipare però a Mondiali o Europei. Da allenatore, Lombardo iniziò nel ’98 al Crystal Palace, ma fu un’esperienza fugace, perché poi tornò subito ad indossare i panni del calciatore. Nel 2002, iniziò con la Primavera della Samp, dove rimase fino al 2006. Poi Chiasso (Svizzera), Castelnuovo, Legnano e Spezia. E’ citato anche nel celebre Febbre a 90′ di Nick Hornby: “Alcuni di noi non hanno più capelli in cima alla testa, anche se questo, come continuiamo a ripeterci non è mai stato un problema per Ray Wilkins o per quella brillante ala destra della Sampdoria di cui ora mi sfugge il nome […], e di nuovo quell’ala della Sampdoria – Lombardo?”