Mmm… serata movimentata ieri, a quanto pare. Quest’Ansa di ieri notte purtroppo ci dimostra che la madre degli imbecilli è sempre incinta.
Blitz tifosi Samp, picchiato giornalista
In studio tv. E’ intervenuta la polizia. Due sottoposti a fermo
In studio tv. E’ intervenuta la polizia. Due sottoposti a fermo
Blitz di alcuni ultrà della Sampdoria nello studio di Telenord, a Genova, dove si teneva la trasmissione Forever Samp. Gli ultrà hanno danneggiato lo studio e colpito al volto un giornalista sportivo del quotidiano Il Corriere mercantile. Subito è intervenuta la polizia che ha sottoposto al fermo due persone. Il giornalista, Matteo Gerboni, si e’ recato in ospedale per farsi refertare le lesioni al volto.
Il blog esprime solidarietà al giornalista e condanna ogni forma di violenza. Tutto ciò è ridicolo, davvero. Pare che questi tifosi, una decina, abbiano fatto irruzione nello studio perché erano state dette delle inesattezze sulla riunione dei tifosi che s’era svolta sempre ieri sera. Quella alla quale Garrone era stato invitato, ma che vista la tensione degli ultimi tempi, non ha voluto partecipare (ma su questo non c’erano dubbi). Vi lascio qua sotto la lettera con cui Garrone ha declinato l’invito ieri mattina:
“Al termine di una lunga ed attenta riflessione ho deciso di declinare l’invito dei Gruppi della Sud in merito alla mia presenza al dibattito pubblico da voi promosso per la serata di giovedì 3 febbraio.
Questo anche a seguito dell’incontro informale avuto pochi giorni fa con alcune rappresentanze del nostro tifo nel quale ho comunque ribadito i concetti e le valutazioni espresse a mezzo stampa e relative agli eventi che di recente hanno visto protagonista la Sampdoria. Colgo l’occasione per ribadirvi pubblicamente come lo sfogo della settimana scorsa non fosse rivolto direttamente a voi che avete sempre manifestato il vostro attaccamento a questi splendidi colori e il rispetto della mia persona. Declino quindi l’invito, ma vi ringrazio per esservi dimostrati ancora una volta “diversi” e disposti al dialogo.
Questo anche a seguito dell’incontro informale avuto pochi giorni fa con alcune rappresentanze del nostro tifo nel quale ho comunque ribadito i concetti e le valutazioni espresse a mezzo stampa e relative agli eventi che di recente hanno visto protagonista la Sampdoria. Colgo l’occasione per ribadirvi pubblicamente come lo sfogo della settimana scorsa non fosse rivolto direttamente a voi che avete sempre manifestato il vostro attaccamento a questi splendidi colori e il rispetto della mia persona. Declino quindi l’invito, ma vi ringrazio per esservi dimostrati ancora una volta “diversi” e disposti al dialogo.
Purtroppo però le ultime vicende che ci hanno riguardato da vicino mi hanno profondamente colpito. Non ho al momento lo stato d’animo adatto per affrontare un dibattito pubblico che so già sarebbe impostato in maniera costruttiva, ma che potrebbe offrire momenti di tensione e scontro verbale. Ho un carattere impulsivo e amo esporre i miei concetti in maniera franca e diretta. Non me la sento quindi di aderire ad un incontro che potrebbe rivelarsi al contrario – in questo particolare momento – deleterio e non produttivo.
La vicenda Cassano prima e le reazioni alla cessione di Pazzini poi non mi hanno lasciato indifferente come qualcuno potrebbe arrivare a pensare. Accanto a questo, la mia continua battaglia contro i poteri oscuri e le disuguaglianze del nostro calcio e la ormai annosa vicenda relativa al progetto per un nuovo stadio mi hanno fin qui tolto parecchie energie e portato ad una visione decisamente meno romantica di questo sport. Tocco per l’ennesima volta l’argomento stadio per ribadire come sia quella l’unica e necessaria chiave di volta per garantire un futuro sereno e di prospettiva alla nostra società.
Tutto questo ha inciso non poco sullo stato d’animo del Riccardo Garrone presidente della Sampdoria che vive sì un momento di riflessione e turbamento, ma che non scappa assolutissimamente dinanzi al confronto. Declino quindi l’invito dei Gruppi della Sud, ma assicuro loro che non mancherà l’occasione per trovare un nuovo momento di incontro.
Resto comunque fermamente convinto che il vero patrimonio della Samp siano i suoi tifosi. Grazie al loro sostegno e alla loro passione ho provato sulla pelle emozioni indimenticabili. In questi nove anni di presidenza le vicende sul campo ci hanno regalato in più di un frangente soddisfazioni e gioie spesso impensabili. Il mio temporaneo scoramento non intacca comunque, in nessunissima maniera, lo sviluppo di un progetto portato avanti da un gruppo di professionisti eccellenti nei quali ripongo la massima fiducia.
Adesso vi chiedo solo di dimostrare per l’ennesima volta, con il sostegno e l’attaccamento che voi soli siete in grado di dare, la vostra splendida diversità.
Cordialmente,
Riccardo Garrone”
Questa invece è la risposta degli ultras Tito:
“Signor Presidente,
le cose che leggerà di seguito avremmo voluto dirgliele di persona . Tuttavia, come noto, Lei ha ritenuto di declinare il nostro invito, fatto che ci ha profondamente deluso, anzi, lo riteniamo ingiustificabile.
Crediamo che come presidente dell’U.C. Sampdoria avesse il dovere di confrontarsi apertamente con la sua tifoseria che mai è venuta meno al rispetto verso di Lei e al sostegno verso la squadra. Così non è stato e per iscritto Le facciamo presenti i nostri malumori, dubbi e domande riguardo al difficile momento che coinvolge tutti:
• Pretendiamo rispetto, quel rispetto che spesso è venuto a mancare nei nostri confronti. La ringraziamo per l’impegno e i successi alla guida della nostra Sampdoria, abbiamo imparato a memoria la storia della ballerina malata, ma non sopportiamo più di sentircela rinfacciare ad ogni sentore di difficoltà. Le circostanze che l’hanno portata alla presidenza dell’U.C. Sampdoria non vengano mai più usate come risposta alle nostre legittime perplessità.
• Riscontriamo la presenza, in ruoli chiave della società, di individui di dichiarata fede genoana. Converrà con noi che questa situazione, se mai lo è stata, non è più accettabile.
• Le chiediamo di analizzare seriamente e con serenità le sue intenzioni riguardo la permanenza alla guida della società. Se, come i fatti lasciano presagire, perverrà alla. conclusione di voler passare la mano, si adoperi per individuare un acquirente degno della Sampdoria e dei Sampdoriani.
• Chiediamo apertamente l’esonero dell’allenatore Di Carlo. Mai siamo entrati in questioni tecniche, ma alla luce dei fatti questa è l’unica scossa che si possa dare ad una squadra palesemente priva di motivazioni.
A tutti i tifosi Sampdoriani chiediamo di aderire al nostro appello, stringiamoci attorno alla squadra, gridiamo 90 minuti, in casa ed in trasferta, fino al raggiungimento del nostro scudetto stagionale: la salvezza.
I gruppi della Sud”
le cose che leggerà di seguito avremmo voluto dirgliele di persona . Tuttavia, come noto, Lei ha ritenuto di declinare il nostro invito, fatto che ci ha profondamente deluso, anzi, lo riteniamo ingiustificabile.
Crediamo che come presidente dell’U.C. Sampdoria avesse il dovere di confrontarsi apertamente con la sua tifoseria che mai è venuta meno al rispetto verso di Lei e al sostegno verso la squadra. Così non è stato e per iscritto Le facciamo presenti i nostri malumori, dubbi e domande riguardo al difficile momento che coinvolge tutti:
• Pretendiamo rispetto, quel rispetto che spesso è venuto a mancare nei nostri confronti. La ringraziamo per l’impegno e i successi alla guida della nostra Sampdoria, abbiamo imparato a memoria la storia della ballerina malata, ma non sopportiamo più di sentircela rinfacciare ad ogni sentore di difficoltà. Le circostanze che l’hanno portata alla presidenza dell’U.C. Sampdoria non vengano mai più usate come risposta alle nostre legittime perplessità.
• Riscontriamo la presenza, in ruoli chiave della società, di individui di dichiarata fede genoana. Converrà con noi che questa situazione, se mai lo è stata, non è più accettabile.
• Le chiediamo di analizzare seriamente e con serenità le sue intenzioni riguardo la permanenza alla guida della società. Se, come i fatti lasciano presagire, perverrà alla. conclusione di voler passare la mano, si adoperi per individuare un acquirente degno della Sampdoria e dei Sampdoriani.
• Chiediamo apertamente l’esonero dell’allenatore Di Carlo. Mai siamo entrati in questioni tecniche, ma alla luce dei fatti questa è l’unica scossa che si possa dare ad una squadra palesemente priva di motivazioni.
A tutti i tifosi Sampdoriani chiediamo di aderire al nostro appello, stringiamoci attorno alla squadra, gridiamo 90 minuti, in casa ed in trasferta, fino al raggiungimento del nostro scudetto stagionale: la salvezza.
I gruppi della Sud”
Non entro nel merito delle due lettere. Dico solo che non avrei mai chiesto l’esonero di Di Carlo (così nettamente, poi…): come si deve sentire il tecnico se poi non dovesse venir licenziato? Rimarrebbe alla guida della squadra conoscendo l’ostilità della tifoseria. È ovvio che una scelta sulla guida tecnica non spetta alla tifoseria.
Ad ogni modo, i fatti di ieri notte, nella loro follia, sono stati anche controproducenti: è chiaro che avrà più risalto l’aggressione negli studi di Telenord, giustamente, rispetto alla lettera a Garrone. Benché fossero creati da una minoranza.
Non so voi, ma io non vedo l’ora che questa stagione grottesca finisca.
http://www.pianetasamp.blogspot.comDavvero vergognosa e ingiustificabile l'irruzione a Telenord e gli schiaffi ai giornalisti, tra l'altro tutti di fede blucerchiata, tu probabilmente non la segui ma se c'è una trasmissione pacata è proprio quella…Sulle lettere invece devo dire che ho apprezzato entrambe, la richiesta di esonerare Di Carlo è stata fatta solo al fine di scuotere una squadra che appare spenta e rassegnata…ciao!