Varese (stadio Franco Ossola), 9 giugno 2012
VARESE-SAMPDORIA 0-1
46′ st Pozzi.
NOTE: ammoniti Obiang, Pozzi, Kurtic, Corti, Da Costa, Munari, Nadarevic e Rossini; recupero: 3′ pt, 6′ st; prima della partita è stato suonato l’inno nazionale italiano ed è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime del terremoto in Emilia.
Abbiamo preso il biglietto più scomodo per la massima serie, nella quale torniamo da ultima delle promosse. Torino e Pescara hanno viaggiato in prima classe, noi praticamente sulle ruote. Ma l’importante è averlo preso ed esserci arrivati. Con le energie che stavano finendo, la Samp ha vinto la final four coi nervi, da grande squadra: tre vittorie e un pareggio. Uno spirito di gruppo plasmato alla grande da mister Iachini: è indubbiamente lui l’artefice principale della promozione. Lui, che era già salito dalla B alla A con Chievo e Brescia, ma che – tanto era critica la stituazione – aveva chiesto due mesi di tempo all’inizio del mandato, per risollevarci. Due mesi di stenti e poi, via, verso la promozione. Negli ultimi mesi abbiamo avuto la sensazione di un gruppo molto affiatato e unito, l’esatto opposto di quello dell’anno scorso. I nuovi hanno dimostrato di essersi inseriti alla grande e paiono già innamorati della Samp, i vecchi che sono rimasti avevano in corpo molta fame, e l’hanno trasmessa agli altri. Non è un caso che la finale l’abbiano decisa Pozzi (quattro gol in quattro partite nei play-off) e Gastaldello, due reduci della retrocessione.
Grande felicità per tutti, giocatori, dirigenti e tifosi. Complimenti al ds Pasquale Sensibile: gli va dato atto che nei momenti di difficoltà era sempre in prima linea ai microfoni per prendersi le sue responsabilità. Poi, quando le cose sono andate meglio, è sparito lasciando la scena agli altri protagonisti della rimonta. A novembre, parlava di carro dei vincitori sul quale non sarebbero saliti tutti. Dopo la sfida col Varese, ha dato il via libera anche a chi criticava: a chi gli ha chiesto qualcosa su quella frase ha risposto «quale carro?».
Allo stadio Ossola, erano presenti solo 1.111 tifosi doriani, in quanto il settore ospiti non ne può prevedere di più: e così, a Genova, in piazzale Kennedy, migliaia di tifosi hanno assistito al match sui maxischermi e sono esplosi di felicità. Piazza De Ferrari e tutto il centro cittadino sono diventati un mare blucerchiato, in attesa del ritorno della squadra, a tarda notte.
Nel tragitto, Costa e Eder hanno postato su twitter diverse foto della festa vista da dentro. Felicità pura, condivisa coi tifosi quando, arrivati a Genova, si sono presi l’abbraccio dei tifosi. «Din-don, din-don, din-don, din-don: intervengo qui da Lecce, ha segnato Chevanton»: questo maledetto coro che l’anno scorso rappresentava la retrocessione da ieri ha un alter ego blucerchiato, che sostituisce la seconda parte con «intervengo da Varese: ha segnato Pozzi-gol». Un modo giusto per esorcizzare l’incubo durato una stagione. Il modo sbagliato purtroppo l’hanno scelto quei tifosi genoani e sampdoriani che si sono picchiati (con gente finita in ospedale, incredibile): non c’è maniera migliore per esternare la propria imbeccilità. Nelle scene di festa, rimarranno il poco sobrio Foggia che intona i cori ai tifosi («ce ne andiamo, ce ne andiamo, ce ne andiamo in Serie A», «forza Sampdoria portaci via da questa m. di categoria»); la commozione di Gastaldello, i sudamericani Da Costa, Eder, Fornaroli e Renan con la maglia a rovescio, con nome e numero davanti; i tifosi che fanno il bagno nella fontana; Iachini che prende la parola e dedica il trionfo al popolo doriano, affermando che «è stata una grande rincorsa. C’ho sempre creduto ma sapevo che sarebbe stato molto difficile. Godetevelo, è per voi!».
È doveroso parlare anche della partita: sotto una pioggia fitta, Samp e Varese hanno giocato un bell’incontro, anche se i lombardi (nel cui undici mancano uomini-chiave come l’infortunato Grillo e gli squalificati Troest e Zecchin) sono stati inspiegabilmente più timidi rispetto alla gara di Marassi. Abbottonata la Samp (Iachini ha scelto Soriano dall’inizio, spedendo in panchina Foggia), all’attacco ma confusionario il Varese, i cui sforzi si limitano alla traversa di Neto Pereira al 30′. Il Doria replica con un colpo di testa di Pozzi salvato sulla riga da Pucino: nella ribattuta, Eder calcia a botta sicura, ma ancora sulla riga, il recuperato Terlizzi evita il gol. Nel finale di tempo, forse per la pioggia, saltano i collegamenti Sky e Mediaset: i supporter blucerchiati restano col fiato sospeso per tutti i minuti di recupero, ma poi all’intervallo apprendono che lo 0-0 non si è schiodato.
Nella ripresa, la squadra di Maran sfiora il gol con Plasmati, che di testa da posizione favorevole non centra la porta. Al 90′, il gol-partita. Rispoli, ancora una volta uno dei migliori (una sua staffilata dalla lunghissima distanza era andata molto vicina ai pali difesi di Bressan), spinge in avanti servendo un comodo pallone a Pozzi: palo-gol e via ai festeggiamenti. È Serie A: solo Iachini rimane in stato di trance agonistica in panchina e quando Foggia, prima di entrare al posto di Pozzi nel recupero, gli toglie il cappello per scherzo, il mister non la prende affatto bene!
Gli ultimi minuti sono solo una dolce attesa per la gioia e quando Calvarese sancisce la fine del campionato, tutti i sampdoriani sparsi per il mondo possono liberare ciò che si tenevano dentro da un anno.
I play-off sono crudeli, e onestamente – come è capitato – possono promuovere anche chi lo merita meno rispetto ad altri. Per la prima volta passano in A i sesti classificati (fino ad ora non erano nemmeno mai arrivati in finale). E poco importa se a inizio stagione, la dirigenza parlava di fallimento in caso di play-off. A giudicare le immagini che giungono dalla Liguria, sembriamo tutto tranne che dei falliti. Grazie ragazzi.
Nelle foto, in alto la home page del sito della Sampdoria subito dopo la partita; a seguire, nelle immagini tratte dal sito de Il Secolo XIX e dal web, il film della serata. Uno stacco di testa di capitan Gastaldello e uno del match winner Pozzi; la gioia in campo di Iachini, Edoardo Garrone («la dedico a mio padre») e dei giocatori sotto la curva; l’abbraccio tra Iachini e Rispoli negli spogliatoi; la dedica per Piermario Morosini da parte di Costa (a “Moro” è stata dedicata la promozione anche dal ds Sensibile); la felicità nelle strade e nelle piazze di Genova (notare il mitico Attilio Lombardo che non perde occasione di mostrare la sua sampdorianità); il pullman della squadra; i giocatori mentre intonano i cori coi tifosi.
http://www.pianetasamp.blogspot.comNon sapevo che a Sensibile avessero posto la domanda sul famoso carro quindi ignoravo la sua risposta, poteva togliersi dei sassolini dalle scarpe e invece…ha dimostrato intelligenza e coerenza, mi ha guadagnato dei punti…ciao Giovanni!
Desde Argentina, soy fanático de la samp y de River Plate (arg), y este ha sido un año de pesadilla, mis 2 equipos descendieron el año pasado. Me emocioné hasta las lágrimas con el ascenso a serie A de la samp, ahora falta que haga lo mismo River. FORZA Sampdoria!