E il gol continua a non arrivare…

SAMPDORIA-INTER 0-2

LA PARTITA
Un’altra sconfitta in casa, la terza nelle ultime quattro gare. Un’altra partita senza fare gol, l’ottava nelle ultime nove gare. I dati continuano ad essere impietosi per Mimmo Di Carlo e i suoi ragazzi, anche se nello 0-2 con l’Inter possiamo trovare qualche spunto positivo. È vero che, come a Firenze, l’obiettivo era non prenderle più che darle, ma le occasioni più grosse fino alla punizione-magia di Sneijder erano state proprio di marca blucerchiata, nonostante il pallone venisse tenuto più dall’Inter e si fosse giocato più nella nostra metà campo. 
Andiamo in cronaca. Primo tempo: l’Inter cozza contro Lucchini, Volta e Gastaldello, un trio che si comporta molto bene contro Eto’o e Pazzini, fresco ex dell’incontro.  La Samp sfiora il gol con Dessena in mischia e con Poli (destro sul palo). Ripresa: Maccarone arriva a tu per tu con Julio Cesar, ma il portiere brasiliano in uscita bassa evita il gol. Poi l’Inter cresce e Sneijder trova il gol su punizione, indovinando l’angolino. Poco dopo, l’olandese ci riprova da posizione defilata, ma questa volta il calcio da fermo si conclude sul palo esterno. La Samp piano piano sparisce e Eto’o fa le prove del raddoppio: prima sbatte su Curci, poi trova il gol in slalom su Lucchini nelle battute finali della partita.
Lo 0-2 per quel che si è visto in campo è davvero bugiardo (la gara sembrava davvero avviata verso lo 0-0): ma se anche quando giochi bene perdi il campanello d’allarme è sempre più forte. La zona-B dista solo sei punti e il terzultimo posto è occupato dal Cesena, nostro prossimo avversario domenica a pranzo. Almeno lì, l’attacco dovrà trovare il gol. Ciò che non si riesce a capire è con chi si possa andare a segno in questo girone di ritorno maledetto.
 
I PIÙ E I MENO
+  Poli: si fa valere in mezzo e col suo palo firma l’occasione più netta della Samp.
  Maccarone: si dà molto da fare, ma sbaglia molto e punge poco. Certo che venire abbandonato al proprio destino in attacco e essere obbligato a venire sempre a centrocampo a recuperar palla, può togliere lucidità. Ad ogni modo, non sembra affatto quello di Siena.

Nelle foto, Lucchini toglie la maschera; Biabiany va allo sprint con Nagatomo.