Finalmente!

BARI-SAMPDORIA 0-1
Finalmente torniamo a vincere una gara e a far gol in trasferta, cosa che non ci riusciva addirittura da novembre. La Sampdoria al termine di una settimana turbolenta, ritrova i tre punti e si ritira fuori, anche se solo per la differenza reti, dalla zona rossa. Al San Nicola si è vista anche una partita ben giocata dai blucerchiati, con diverse occasioni nel primo tempo (la scarsa precisione e la buona vena di Gillet sono i motivi per cui non troviamo il gol) e una traversa di Poli nel secondo. Poi ecco che arriva il rigore, procurato da Poli (ottima partita la sua, macchiata dalla follia finale, quando si fa espellere, già in panchina, per proteste), per un fallo di Huseklepp, e traformato da Pozzi, che anziché dar fiducia alla squadra, le fa venire il braccino e un po’ di timore. Ci può stare, vista l’importanza della posta in palio. Una mancata vittoria, come confessato anche da Cavasin a fine gara, sarebbe stata molto simile ad una resa. Il gemellato Bari invece con questa sconfitta saluta matematicamente la Serie A. Anche se i biancorossi hanno solo 21 punti, ancora una volta possono uscire a testa alta dal terreno di gioco: condannati da tempo alla retrocessione, non fanno sconti a nessuno. Nel calcio italiano, non è così scontato giocarsi le partite fino in fondo quando non ci sono motivazioni. È lo stesso motivo che fa onore al Genoa, che dopo il Brescia batte un’altra nostra rivale, il Lecce. Per la delusione dei genoani che preferivano perdere per inguaiare la Samp. Nel lotto per la retrocessione siamo in otto: ci fanno compagnia Bologna, Chievo, Catania, Parma, Lecce, Brescia e Cesena. Di queste ne andranno giù due. La nostra salvezza dovrà passare per forza attraverso una vittoria domenica prossima al Ferraris col Brescia, anche se le Rondinelle saranno assetate di punti.
I PIÙ E I MENO
+  Pozzi: fino all’espulsione, avremmo detto Poli. Ma premiamo il nostro attaccante, che ci fa respirare per qualche giorno.
Macheda: una mezzora piuttosto inconsistente.

Nelle foto, il rigore di Pozzi; la festa doriana dopo il gol; un contrasto Poli-Bentivoglio.

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