SAMPDORIA-ROMA 2-1
LA PARTITA
Una boccata d’ossigeno: è quella arrivata dal primo incontro della storia della Sampdoria, disputato all’ora di pranzo (a proposito: i tifosi non gradiscono, ma in tempi di calcio in mano alle tv, chisseneimporta… Prima dell’incontro, i tifosi sampdoriani hanno persino portato una bara in gradinata per celebrare la morte del calcio italiano). Una boccata d’ossigeno che arriva dopo novanta minuti di gran cuore più che grazie ad un calcio organizzato, ma dopo le ultime prestazioni deludenti sotto ogni aspetto, è già qualcosa. Il problema è che senza i due regaloni di Juan, difficilmente ci ritroveremmo a commentare una vittoria, ma tant’è.
La gara è piacevole sin dalle prime battute, l’avvio è di marca doriana: Guberti mette di prima intenzione un cross al centro, dove Pozzi (schierato al posto di Pazzini, che non s’è allenato i giorni prima della gara per la febbre) ci si butta di prepotenza, ma la palla finisce fuori. Poi c’è un acuto di Poli, tornato titolare, che da posizione defilata si fa murare sul più bello. E all’improvviso, arriva lo 0-1. Cassetti recupera palla e serve Vucinic, che in contropiede si invola lungo la corsia di destra, percorrendo palla al piede tutta la metà campo della Samp e facendosi beffe di un appesantito Lucchini. L’azione culmina con un diagonale, che traffigge Curci, che forse poteva fare qualcosina in più. Il portiere si riscatta poco dopo deviando in corner un tiro di Borriello. Nel frattempo, Ziegler ci aveva provato con una punizione dalla gran distanza, terminata poco distante dai pali. L’azione più nitida per pareggiare ce l’ha Marilungo nel recupero: pescato da Palombo con un gran pallone in verticale, l’attaccante marchigiano (ancora fermo a zero gol) tira su Julio Sergio. A inizio ripresa, il cambio che dà la svolta alla gara: Juan rileva Mexes. Il difensore brasiliano non si accorge di avere Palombo alle spalle e passa la palla al proprio portiere debolmente: il capitano blucerchiato ne apprifitta, s’inserisce in mezzo ai due ed entra in area. Julio Sergio lo stende: rigore ed espulsione. Pozzi, con una botta centrale sotto la traversa, batte il neo-entrato Doni e finalmente trova il suo primo gol al Ferraris. La Roma cerca di tornare in vantaggio, ma senza la verve che dava Menez (sacrificato per far entrare Doni): Vucinic e Borriello non trovano la porta. Di Carlo cambia l’attacco, inserendo Pazzini, in condizioni precarie, e Macheda. Il nuovo acquisto esordisce in Serie A e per poco non rende memorabile la sua prima gara nella massima serie. Lui, che è romano e laziale infatti, ha la chance di segnare un gol alla Roma, ma il suo colpo di testa su traversone di Zauri finisce fuori. Ed ecco allora, che ci pensa ancora Juan: nel cuore dell’area, dopo un contatto con Macheda (sul quale alcuni si erano fermati per chiedere il rigore) tocca palla all’indietro, sistemandola a Guberti: questi, uno dei migliori dell’incontro, non deve far altro che appoggiare in gol. Il sorpasso è completato. I brividi tornano solo nel finale, quando vengono espulsi per doppia ammonizione sia Lucchini, che Gastaldello (per il primo è fatale uno scatto di Borriello, per il secondo un tocco di mano. Inciso: Lucchini non ha veramente bestemmiato mentre si faceva il segno della croce, al momento dell’uscita dal campo, vero? Saremmo di fronte ad un paradosso incredibile!). A cambi esauriti, davanti a Curci non ci sono più i centrali di difesa. Mannini arretra terzino, Zauri e Palombo vanno in mezzo: i doriani reggono e possono festeggiare.
Ranieri, un po’ come aveva fatto Allegri con Ronaldinho in questo stesso stadio, butta dentro Totti solo negli ultimi minuti, a cavallo tra le due espulsioni. Una scelta che farà discutere nell’ambiente romanista, ormai frustrato ogni volta che si imbatte con la Samp… Il numero 10 giallorosso, che si era seduto affianco a De Rossi per tutti i novanta minuti, si vede solo per una lite con Palombo.
Il Doria vince una partita delicata, che fa da preludio ad un mese ricco di partite difficilissime. Si svolta al nono posto (con la possibilità di trasformarlo in ottavo, vincendo il derby). Una posizione in classifica tutto sommato accettabile, considerando le traversie capitate fin qui in questo girone d’andata. Di Carlo, sul quale erano persino girate voci di un esonero (essendo un uomo scelto da Gasparin, che ora se ne è andato, e per i risultati altalenanti), può rifiatare. Ma la sua Samp deve cominciare a correre un po’ più forte.
I PIÙ E I MENO
+ Guberti: risolve la partita ed è quello che più di tutti alza il ritmo in casa Samp. Quando incontra le sue ex squadre, va sempre a segno…
– Lucchini: un disastro. Viene fumato da Vucinic in occasione del gol, e da Borriello in occasione dell’espulsione.
Nelle foto, Poli elude la scivolata di Greco; il fallo di Julio Sergio su Palombo: rigore ed espulsione; l’abbraccio tra Pozzi e Marilungo dopo l’1-1.