Derby da incubo
Il centounesimo derby della Lanterna premia ancora una volta il Genoa, che aveva vinto pure le due stracittadine dello scorso anno. Una Samp priva di idee e di qualsiasi parvenza di gioco o di qualcosa che al gioco almeno assomigli si schianta contro un Genoa forte sotto ogni aspetto: quello atletico, quello tecnico, quello della grinta, quello della voglia. Il risultato finale è di 3-0 e l’impressione è addirittura che sia andata bene.
Il derby tra Samp e Genoa è sempre stato maschio e non ha fatto eccezione questa volta, dove Rosetti ha avuto il suo bel daffare per tenere in pugno la gara e in cui ha dovuto estrarre tre volte il cartellino rosso (come al ritorno della passata stagione), ha dovuto concedere due rigori, non ha dato recupero nella ripresa per evitare inutili risse finali (dopo che ce n’erano stati degli accenni in precedenza) e a più riprese ha dovuto stoppare il gioco.
Le statistiche del match sono impietose: la Samp alla voce “tiri in porta” registra un umiliante zero. Difficili individuare qualcuno da salvare nelle file dei blucerchiati, mai così brutti in quest’annata, nemmeno nell’1-5 di Torino.
E guai a prendersela con Rosetti: i rigori c’erano entrambi, così come le espulsioni. La cosa più saggia da fare è recitare il mea culpa, come faranno a fine gara sia il mister Delneri che capitan Palombo.
Il primo ha il demerito di aver presentato una Samp rivedibile, almeno per quanto riguarda la linea difensiva. In una gara così rude era forse meglio schierare gente più esperta (una terza linea formata da Stankevicius, Accardi, Lucchini e Zauri non sarebbe andata in apprensione come ha fatto quella composta da Cacciatore, Rossi, Gastaldello e Ziegler, anche se Gastaldello non è naufragato come i suoi colleghi). I giocatori invece sembravano impauriti dal Genoa e poco smaniosi di imporsi.
I complimenti ai rossoblù sono d’obbligo: hanno dominato ininterrottamente la partita e ogni volta che superavano la metà-campo davano l’impressione di arrivare in porta.
Al 10′, l’1-0. Ziegler sgambetta Palacio in area, Rosetti fischia il penalty. Milanetto calcia a sinistra, Castellazzi va dalla parte opposta, e il Genoa passa così avanti, con un gol proprio sotto la Gradinata Nord.
Il primo tempo non vedrà altre reti, ma tante occasioni genoane. Al 22′ Ziegler colpisce il proprio palo rischiando un clamoroso autogol nel tentativo di liberare in corner; Criscito costringe al 35′ Castellazzi ad una deviazione sulla traversa; due minuti dopo Sculli tutto solo angola troppo e calcia a lato; un traversone del Grifone sbatte sulla parte superiore della traversa difesa da Castellazzi. Proprio nel finale, il Genoa rischia la frittata: Biava, già ammonito, si fa cacciare per un tocco di mano.
Alla ripresa, tutti si aspettano una Samp padrona del campo per la superiorità numerica e invece sembra che sia del Genoa l’uomo in più. All’ottavo minuto arriva il 2-0: il Marco Rossi del Genoa è bravo a farsi trovare pronto in area su un cross e trafigge Castellazzi, facendogli passare la palla tra le gambe. Il Marco Rossi della Samp invece è meno bravo, quando si fa ammonire per la seconda volta, ripristinando la parità numerica. L’uomo in più era l’unica arma che aveva il Doria: ora non c’è più nemmeno quella e il Genoa riprende (a dire il vero non aveva mai smesso) a correre lungo le praterie che la squadra di Delneri gli lascia. Ziegler “corona” la sua partita con un altro assurdo fallo da rigore, questa volta su Palladino, steso verso il vertice dell’area. Palladino segna (Castellazzi intuisce ma non arriva) e va sotto la curva sampdoriana con il dito all’orecchio. Una provocazione che piace poco a Palombo che inferocito va dal numero 10 del Genoa a dirgliene quattro. Gli animi già caldi si surriscaldano ancora; Gasperini decide di togliere Palladino per evitargli guai peggiori. La Samp chiude in nove per un intervento di frustrazione di Cacciatore su Juric. Può calare il sipario. Genova è rossoblù.
E visto che al peggio non c’è mai fine, alcuni tifosi blucerchiati hanno ben pensato di prendere un idrante e sparare acqua sui genoani che erano in Gradinata e sui pompieri. E l’arbitro Rosetti ha dovuto interrompere il gioco quando è piovuto un razzo in campo. Le ultime parole famose: «Che sia un derby all’insegna del fair-play» (Riccardo Garrone, alla vigilia).
LE PAGELLE
Castellazzi 6
Cacciatore 4 Gastaldello 5,5 M. Rossi 4 Ziegler 4
Padalino 5 Palombo 4,5 Poli 4,5 Mannini 5
Pazzini 5 Cassano 6
+ Tissone 5,5 Pozzi 5 Accardi 6
Delneri 4
Castellazzi 6: purtroppo non è mai stato un pararigori, ma questa non può essere una colpa. Il suo lo fa, come quando devia sulla traversa un tiro di Criscito.
Cassano 6: la sua è una sufficienza striminzita, ma almeno dimostra un po’ di buona volontà. Finisce però ingabbiato nelle morse genoane. Nella prima mezzora, i rossoblù compiono falli sistematici su di lui, impedendogli di giocare. Rosetti qui poteva estrarre qualche giallo in più.
Accardi 6: avrebbe dovuto giocare dall’inizio. È il miglior uomo della nostra difesa. Entra a gara ormai abbondantemente compromessa.
Cacciatore 4: è insicuro. Il Genoa attacca sulle corsie esterne e lui non riesce mai a contenerne le folate. Si fa cacciare nel finale.
M. Rossi 4: sul 2-0 si fa espellere e chiude lì la partita. Male anche per il resto.
Ziegler 4: un disastro. Causa i due rigori, sfiora l’autorete, è lento, e dalle sue parti il Genoa fa ciò che vuole. Anche un “autopalo” per lui.
Delneri 4: la squadra è moscia e nervosa. Sbaglia la formazione. Cacciatore ha giocato una manciata di partite in A, Rossi non è ancora affidabile al 100%, Ziegler si è fatto sempre preferire a centrocampo più che in difesa. Affidarsi a qualcuno più esperto come Zauri, Accardi e Lucchini sarebbe stato forse più sicuro.
IL TABELLINO
Genova (stadio Luigi Ferraris), 28 novembre 2009
GENOA-SAMPDORIA 3-0
10′ pt rig. Milanetto; 8′ st M. Rossi (G), 30′ st rig. Palladino.
GENOA (3-4-3): Amelia; Biava, Moretti, Bocchetti; M. Rossi, Milanetto, Juric, Criscito; Palacio (46′ pt Papastathopoulos), Sculli (26′ st Floccari), Palladino (35′ st Crespo). In panchina: Scarpi, Zapater, Modesto, Tomovic. Allenatore: Gasperini.
SAMPDORIA (4-4-2): Castellazzi; Cacciatore, Gastaldello, M. Rossi, Ziegler; Padalino (9′ st Tissone), Palombo, Poli (13′ st Accardi), Mannini (9′ st Pozzi); Cassano, Pazzini. In panchina: Fiorillo, Lucchini, Stankevicius, Bellucci. Allenatore: Delneri.
ARBITRO: Rosetti di Torino.
NOTE: espulsi Biava al 45′ pt e M. Rossi (S) all’8′ st per doppia ammonizione e Cacciatore al 43′ st per fallo su Juric; ammoniti Papastathopoulos, Ziegler e Palacio per gioco scorretto e Palombo per comportamento non regolamentare; spettatori 36000 circa; recupero: 2′ pt, 0′ st; per ricordare Giuseppe “Pinella” Baldini, ex giocatore di entrambe le squadre scomparso il 26/11 a 87 anni è stato osservato un minuto di silenzio prima del match e la Sampdoria ha giocato con il lutto al braccio. Fu il primo marcatore del derby di Genova: segnò l’1-0 nel 3-0 di Sampdoria-Genoa del 1946.
Udinese-Livorno 2-0 (sabato), Atalanta-Roma 1-2, Bari-Siena 2-1, Cagliari-Juventus 2-0, Chievo-Palermo 1-0, Inter-Fiorentina 1-0, Lazio-Bologna 0-0, Parma-Napoli, 1-1, Catania-Milan 0-2 (posticipo).
La classifica:
Inter 35; Milan 28; Juventus 27; Sampdoria e Parma 24; Genoa 23; Cagliari 22; Bari, Roma e Fiorentina 21; Napoli 20; Udinese e Chievo 18; Palermo 17; Lazio e Bologna 13; Atalanta e Livorno 12; Catania 9; Siena 6.