Trieste (stadio Nereo Rocco), 21 settembre 2013
CAGLIARI-SAMPDORIA 2-2
26′ pt Ekdal; 44′ st Gabbiadini, 46′ st Conti, 48′ st Gabbiadini.
26′ pt Ekdal; 44′ st Gabbiadini, 46′ st Conti, 48′ st Gabbiadini.
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Rossettini, Astori, Murru; Ekdal, Conti, Nainggolan; Cossu (22′ st Ibraimi); Pinilla, Sau (26′ st Ibarbo). In panchina: Avramov, Ariaudo, Eriksson, Nené, Dessena. Allenatore: Lopez.
SAMPDORIA (3-5-2): Da Costa; Gastaldello, Palombo, Costa; De Silvestri, Obiang, Krsticic, Bjarnason (1′ st Sansone), Gavazzi (28′ st Barillà); Gabbiadini, Wszolek (11′ st Pozzi). In panchina: Fiorillo, Salamon, Renan, Rodriguez, Mustafi, Regini, Soriano, Gentsoglou, Petagna. Allenatore: Rossi.
ARBITRO: Di Bello di Brindisi.
NOTE: espulso al 48′ st Rossi; ammoniti Wszolek, Conti, Obiang, Ekdal, Gastaldello e Rossettini; recupero: 1′ pt, 3′ st; prima della gara è stato osservato un minuto di raccoglimento per ricordare Paolo Zantelli, campione di F2, deceduto in una gara all’Idroscalo, lo scorso 15 settembre.
DIVISE: Cagliari in maglia rossoblu, pantaloncini blu e calzettoni blu; Sampdoria in maglia blu, pantaloncini blu e calzettoni bianchi.
I risultati:
sabato 21 settembre, ore 18: Chievo-Udinese 2-1, Cagliari-Sampdoria 2-2 (giocata a Trieste); ore 20.45: Genoa-Livorno 0-0; domenica 22 settembre, ore 12.30: Sassuolo-Inter 0-7 (giocata a Reggio Emilia); ore 15: Atalanta-Fiorentina 0-2, Bologna-Torino 1-2, Catania-Parma 0-0, Juventus-Verona 2-1, Roma-Lazio 2-0; ore 20.45: Milan-Napoli 1-2.
La classifica:
Napoli e Roma 12; Inter, Fiorentina e Juventus 10; Livorno e Torino 7; Lazio e Verona 6; Cagliari 5; Milan, Udinese, Genoa e Chievo 4; Atalanta 3; Bologna, Sampdoria e Parma 2; Catania 1; Sassuolo 0.
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IL COMMENTO. Il gioco continua a latitare, ma almeno questa volta la Samp riesce a portar via dal neutro di Trieste un punto. Più di cuore che di testa, otteniamo un insperato pareggio, al termine di una partita dal rocambolesco finale. Dopo lo 0-3 nel derby, non cambia molto dal punto di vista del gioco, e quando Ekdal segna al 26′ il gol dell’1-0, chiudendo un triangolo con Pinilla e approfittando di una difesa sin troppo statica, sembra una gara già segnata. La reazione del primo tempo è blanda, nonostante un gol buono di Wszolek su assist di Gavazzi, che Di Bello annulla per fuorigioco: sarebbe stata una rete significativa, visto che era nata proprio sull’asse dei due nuovi ingressi rispetto al derby, ma tant’è. Nella ripresa, il Cagliari si limita a gestire e paga dazio: a un minuto dal termine Gabbiadini pareggia grazie a una papera di Agazzi, che para il tiro ma si fa scavalcare dal pallone, che termina in rete. Passano un paio di minuti e Conti segna su punizione il 2-1: il colpevole è Krsticic (altra partita sottotono per il serbo), che inspiegabilmente si toglie dalla barriera, lasciando libero un varco, dove puntualmente passa il pallone. Recupero concitato: Pinilla sfiora il 3-1 dalla distanza, Gabbadini il pari da dentro l’area. Ma per l’attaccante doriano, è il preludio al 2-2: all’ultima azione, la palla finisce nell’area del Cagliari, De Silvestri calcia, Gabbiadini devia, Agazzi – di nuovo tutt’altro che impeccabile – non trattiene. Finisce così.
Speriamo che un pareggio colto in questo modo possa dare una svolta alla stagione (così come è probabile che se fosse finita 2-1, sarebbe stata una mazzata da cui riprendersi sarebbe stato molto duro, perché proprio quando pensi di aver guadagnato un risultato insperato al 90′, ecco che al 91′ lo lasci sfuggire). Sulla squadra, la partita con i sardi ha detto che ancora una volta Bjarnason viene bocciato da Rossi all’intervallo, che Sansone il mister non lo vede proprio (mancando Eder, pareva ovvio l’impiego dell’ex giocatore del Torino, che tra l’altro al suo ingresso in campo ha dato un discreto apporto), che la rosa non è ben attrezzata (lampante il cambio Gavazzi-Barillà: giocatori che l’anno scorso militavano nel Vicenza e nella Reggina, cioè nella bassa B), che si fa fatica a costruire (dei quattro gol messi a segno finora, tre sono frutto degli errori di Curci e Agazzi: non sembre troveremo un portiere in vena di “cappelle”. Tra l’altro Agazzi già nel primo tempo aveva tentato un regalino rinviando sui piedi di Wszolek, poco reattivo nello sfruttare l’occasione). Insomma, bene aver trovato il pari contro l’organizzata squadra di Lopez, in genere è molto ostica per i blucerchiati, ma guai a pensare che il cammino possa farsi più semplice: ci sono parecchie lacune da colmare e il calendario ci propone in sequenza Roma e Milan. Soprattutto coi capitolini (dodici punti su dodici), visto che saremo in casa e che al Ferraris non abbiamo ancora né colto punti né segnato reti, bisognerà provare a muovere la classifica. L’ultimo pensiero è per l’espulsione di Delio Rossi, per essere andato a festeggiare con i giocatori sotto la curva, dopo il 2-2. Una punizione a mio modo di vedere severa e ingiusta: non ricordo analogo trattamento per gli allenatori di altre squadre andati a festeggiare in campo. In più dopo la rete, la gara è terminata, dunque era proprio uno di quei casi in cui si poteva soprassedere.
Speriamo che un pareggio colto in questo modo possa dare una svolta alla stagione (così come è probabile che se fosse finita 2-1, sarebbe stata una mazzata da cui riprendersi sarebbe stato molto duro, perché proprio quando pensi di aver guadagnato un risultato insperato al 90′, ecco che al 91′ lo lasci sfuggire). Sulla squadra, la partita con i sardi ha detto che ancora una volta Bjarnason viene bocciato da Rossi all’intervallo, che Sansone il mister non lo vede proprio (mancando Eder, pareva ovvio l’impiego dell’ex giocatore del Torino, che tra l’altro al suo ingresso in campo ha dato un discreto apporto), che la rosa non è ben attrezzata (lampante il cambio Gavazzi-Barillà: giocatori che l’anno scorso militavano nel Vicenza e nella Reggina, cioè nella bassa B), che si fa fatica a costruire (dei quattro gol messi a segno finora, tre sono frutto degli errori di Curci e Agazzi: non sembre troveremo un portiere in vena di “cappelle”. Tra l’altro Agazzi già nel primo tempo aveva tentato un regalino rinviando sui piedi di Wszolek, poco reattivo nello sfruttare l’occasione). Insomma, bene aver trovato il pari contro l’organizzata squadra di Lopez, in genere è molto ostica per i blucerchiati, ma guai a pensare che il cammino possa farsi più semplice: ci sono parecchie lacune da colmare e il calendario ci propone in sequenza Roma e Milan. Soprattutto coi capitolini (dodici punti su dodici), visto che saremo in casa e che al Ferraris non abbiamo ancora né colto punti né segnato reti, bisognerà provare a muovere la classifica. L’ultimo pensiero è per l’espulsione di Delio Rossi, per essere andato a festeggiare con i giocatori sotto la curva, dopo il 2-2. Una punizione a mio modo di vedere severa e ingiusta: non ricordo analogo trattamento per gli allenatori di altre squadre andati a festeggiare in campo. In più dopo la rete, la gara è terminata, dunque era proprio uno di quei casi in cui si poteva soprassedere.
Nelle foto, tratte dal sito de Il Secolo XIX, il saluto di Garrone ai tifosi prima del match; l’esordio di Wszolek; un mucchio nell’area del Cagliari; la gioia della squadra dopo il 2-2: Delio Rossi verrà espulso per aver abbandonato l’area tecnica nell’esultanza.